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Una visione d'insieme



3. La comunità si accresce

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Quel che solo poche settimane fa era ancora un desolato paesaggio invernale, ora mostra i chiari segni del rialzo delle temperature e un verde tenero inizia a prevalere sulle sempre più ridotte chiazze bianche che ancora resistono. Il disgelo procede molto rapidamente ed anche il braccio di mare che separa la base dall'Isola delle Foreste non è più gelato, sebbene ingombro di molti blocchi di ghiaccio alla deriva che ne sconsigliano ancora l'attraversamento. Gran parte dei coltivatori ha già lasciato la base per verificare la situazione dei campi sugli Altopiani, mentre boscaioli e trasportatori sono impegnati nella sistemazione delle vie di comunicazione rese difficili da percorrere a causa di fango e smottamenti. Con l'arrivo della primavera, la comunità kepleriana è insomma ritornata in piena attività.

Ed è in una radiosa mattina di primavera che il cielo di Kepler 2b viene solcato da un intenso bagliore seguito da un forte boato che si riverbera per l'intero pianeta. Il rumore proviene senza dubbio alcuno dai motori supersonici di un'astronave, ed immediatamente la comunità viene scossa da un empito di gioia: quanto visto e udito non può che essere ricondotto all'atterraggio della tanto attesa missione di soccorso, e con essa finalmente la salvezza, addirittura in anticipo rispetto a quanto previsto. Tutti accorrono all'esterno della base, con la mano alla fronte scrutano l'orizzonte nella direzione degli Altopiani, e c'è già chi, nella concitazione generale, è certo di intravedere una sagoma lontana mai veduta in precedenza, e molte braccia indicano punti lontani o ricostruiscono con i loro movimenti ipotetiche traiettorie. Immediatamente un gruppo di ufficiali della base parte alla volta degli Altopiani per raccogliere assieme ai coltivatori lì presenti ulteriori informazioni riguardo al presunto punto di atterraggio dell'astronave.

caduta astronave Dopo un paio di giorni - il repentino avvento del clima primaverile sta creando non pochi problemi alle vie di comunicazione - un trafelato ufficiale porta alla base le prime frammentarie notizie raccolte. Completamente attorniato dall'intera comunità presente nella base, l'ufficiale spiega come dal bordo estremo degli Altopiani, su cui si trova una piccola altura, è possibile intravedere il profilo di una grossa astronave che inequivocabilmente ha effettuato anch'essa un atterraggio di fortuna. è reclinata su un lato ed ha arato nella sua discesa un lungo tratto sabbioso posto sotto gli Altopiani. Non si vedono attività provenire dall'astronave, né si sa nulla del suo equipaggio e delle sue condizioni. L'ufficiale richiede al presidio medico della base di seguirlo immediatamente, per ricongiungersi con il resto del gruppo e dirigersi verso il relitto.

Non è difficile immaginare quanto sia grande lo sconforto nella comunità nell'apprendere queste notizie...Quanti uomini ci saranno sull'astronave? Saranno riusciti almeno loro a mandare un SOS? Ci saranno dei feriti? Sembra davvero incredibile a tutti il ripetersi di un naufragio in circostanze simili alle loro in un così breve lasso di tempo: pare proprio che Kepler 2b punisca severamente chi osi avvicinarglisi, come se la zona fosse una specie di "Triangolo delle Bermuda" spaziale!

Solo dopo alcune settimane la situazione finalmente si chiarisce: la nave spaziale precipitata è una "astronave da crociera", la Deepskydiver, che viaggiava anch'essa nei pressi della cintura di pianeti extra-solari quando ha ricevuto comunicazione dalla Terra del naufragio dell'astronave che ha dato vita alla comunità su Kepler 2b. Tale comunicazione consisteva non in un vero e proprio SOS, che, come sappiamo, arriverà a destinazione solo fra due anni circa, ma unicamente in una notifica di situazione anomala per una astronave transitata circa 6-8 mesi prima nello stesso quadrante stellare.

Deepskydiver aveva ricevuto il compito di verificare la presenza di eventuali segnali di soccorso provenienti da pianeti in grado di ospitare la vita, fra cui Kepler 2b. Diversamente dal primo naufragio, l'avaria che ha reso necessario l'atterraggio di fortuna è stata provocata da un incendio sviluppatosi a bordo per cause che non sono state ben identificate. Analogamente, il segnale di SOS inoltrato da Deepskydiver non ha potuto usufruire di tutta l'energia necessaria per un rapido inoltro verso la Terra, tuttavia esso dovrebbe raggiungerla in un tempo inferiore a quello previsto per il primo SOS. Fortunatamente anche qui non ci sono stati feriti gravi durante l'atterraggio, o peggio vittime, ma soltanto qualche contuso. Anche in questo caso i danni patiti dal vascello in alcun modo possono essere riparati in autonomia dall'equipaggio. Le scorte alimentari sono in proporzione analoghe a quelle inizialmente presenti sulla prima nave naufragata su Kepler 2b, solo che, tra equipaggio e passeggeri, su Deepskydiver viaggiavano oltre tremila persone...

Improvvisamente la situazione diventa nuovamente critica per l'accresciuta comunità kepleriana, riproponendo in una certa qual misura le difficoltà incontrate inizialmente riguardo alla possibilità di soddisfare le più elementari necessità umane. Rispetto ad allora le condizioni sono però diverse e verosimilmente migliori. La comunità "autoctona" sa ormai come muoversi sul pianeta ed ha già individuato il modo in cui sfruttare le risorse che la natura kepleriana offre, acquisendo preziose conoscenze con le esperienze maturate. Inoltre, l'ultimo raccolto è stato molto abbondante e ci sono sementi più che sufficienti per poter coltivare gli ampi Altopiani, in modo da coprire le necessità alimentari dell'intera accresciuta comunità. In linea di principio sembrerebbe che si tratti "soltanto" di replicare su scala più grande i modelli organizzativi già sperimentati con successo dalla comunità originaria, ma ovviamente sarebbe troppo semplicistico. I problemi che iniziano a delinearsi non derivano dalle difficoltà intrinseche presenti sul pianeta: come già rilevato, le risorse naturali abbondano e sono concrete le possibilità di garantire un adeguato sostentamento per tutti.

È vero che certi aspetti dell'organizzazione kepleriana risultano invariati rispetto alla scala. Ad esempio, per quel che riguarda i gruppi da dedicare alla coltivazione dei campi, al taglio della legna, ai trasporti ecc., si tratta solo di aumentare in maniera proporzionale i loro appartenenti. Anzi, le associazioni economiche con l'aumentare del numero dei componenti diventano più efficienti ancora, perché nuovi talenti e capacità possono venir messi a loro disposizione e il loro stesso numero può accrescersi, ovvero più merci possono essere ora prodotte per la comunità. Le associazioni inoltre sono in grado di adattarsi con grande flessibilità e possono sfruttare subito le opportunità che si sono create a causa delle mutate condizioni: ad esempio la vicinanza della Deepskydiver agli Altopiani, opportunamente raddrizzata, fa di essa la sede più opportuna da cui i coltivatori possono partire per raggiungere i campi. Le risorse un tempo impiegate per costruire e manutenere gli alloggi destinati ai coltivatori non sono più necessarie e possono essere impiegate altrove.

I problemi derivano da quello che è certamente un antico e ben noto problema umano: la ripartizione di quanto si produce! E i nuovi arrivati non hanno sempre le qualità interiori e il grado di evoluzione morale dei primi coloni. La maggior parte dei componenti della comunità originaria - ma anche molti della nuova - vedono chiaramente che se questo problema non verrà efficacemente risolto, potrebbero crearsi delle situazioni difficilmente gestibili, a causa di coloro che intendono accaparrarsi le derrate alimentari con le buone o con le cattive, e già si segnalano alcuni episodi poco confortanti in proposito. Gran parte dei nuovi arrivati non ha ancora nemmeno ben compreso la gravità della situazione. Sebbene nessuno abbia alimentato false speranze di un rapido recupero dei naufraghi, molti passeggeri sono convinti che la situazione sia dopotutto transitoria e che i soccorsi non tarderanno a raggiungere il pianeta. A nulla sono valse le riunioni con i primi coloni per tentare di spiegare che cosa è necessario fare, e in che tempi, per evitare di andare incontro ad una sicura rovina. Tanti dei nuovi arrivati sono convinti di poter continuare a vivere con le abitudini di pensiero e le consuetudini in uso sulla Terra. Pensano cioè di potersi procurare quanto è loro necessario semplicemente pagando con il denaro che possiedono un diverso fornitore: non più la società che gestisce l'astronave, ma direttamente i coloni kepleriani. Se questi sanno coltivare la terra del pianeta, ebbene, che problema c'è? Un prezzo i loro raccolti ce l'avranno pure! C'è da dire che gli spacci dell'astronave, i negozi e perfino il casinò interno continuano a lavorare normalmente, accettando valuta terrestre e carte di credito. Altri invece che sarebbero anche disposti a lavorare si domandano: "D'accordo ma quant'è la paga?". "Ma prendono più i boscaioli o i coltivatori?". "Il responsabile di un gruppo quanto prende in più rispetto ad un semplice lavoratore?".

Intanto il tempo passa e i vecchi coloni guardano con preoccupazione i campi ancora da dissodare e da preparare per la semina. Sebbene molti dei nuovi arrivati si siano aggregati agli "indigeni", ci si avvicina nondimeno ad un punto di non ritorno. Sono infatti ancora troppo pochi coloro che lavorano nei vari settori, e la comunità originaria avverte impotente l'avvicinarsi della catastrofe. Dopo aver superato ostacoli all'apparenza insormontabili, per ironia della sorte il peggior cataclisma che poteva capitare su Kepler 2b è l'essere umano stesso! Di obbligare qualcuno al lavoro non è nemmeno da prendere in considerazione. Alla fine i dirigenti dei gruppi di lavoro, d'accordo con gli ufficiali della Deepskydiver, decidono di trasmettere attraverso i megaschermi installati nei ristoranti le seguenti informazioni costantemente aggiornate:

  • il numero di addetti mancanti in ciascun gruppo di lavoro
  • il numero di pasti rimanenti con le scorte ancora disponibili
  • il numero di giorni ancora a disposizione per poter completare la coltivazione dei campi

Se nei giorni immediatamente successivi alla pubblicazione dei dati c'è stato appena qualche debole incremento nel numero di addetti, un corto circuito ad un gruppo elettrogeno ha messo rapidamente fuori uso due terzi delle celle frigorifere disponibili, con conseguente deperimento di decine di tonnellate di cibo surgelato. Il giorno dopo il numero di pasti rimanente è drammaticamente sceso, ma già il giorno seguente si è registrato un notevole incremento degli "arruolamenti" tra i coltivatori. In capo ad una settimana sono stati completati i ranghi di tutte le associazioni economiche.


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2.5 Sentire la Tripartizione4. Verso una nuova moneta
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