L'antroposofia è indispensabile per la formazione di qualsiasi nuova arte dell'educazione. Negare l'antroposofia significa negare la conoscenza dell'essere umano completo. E negare la conoscenza dell'essere umano completo significa negare la possibilità di creare una pedagogia che vada davvero incontro alle esigenze dei nostri tempi. E' importante che i maestri Waldorf non nascondano che la base dell'educazione Waldorf è l'antroposofia.
Oggi è l'antroposofia che può aiutarci ad acquisire (...) la conoscenza dell'essere umano. Non sto dicendo questo da una prospettiva settaria o da fanatico, ma è vero che qualcuno che cerchi la conoscenza dell'essere umano deve trovarla attraverso lo studio dell'antroposofia. E' ovvio che la conoscenza dell'essere umano dev'essere la base per il lavoro del maestro; e che essendo così, i maestri devono acquisire questa conoscenza per sé stessi, e la cosa naturale sarà che la acquisiranno attraverso un lavoro interiore guidato dall'antroposofia. Se ci chiedono quale dovrebbe essere la base per un nuovo metodo educativo, la nostra risposta è: attraverso una comprensione spirituale. Ma quante persone ci sono, anche nella nostra stessa cerchia, che cercano di screditare il più possibile l'antroposofia, e di propagare un sistema educativo senza riconoscere che l'antroposofia è la base. C'è un vecchio proverbio tedesco: Per favore lavami ma non bagnarmi! Molti progetti vengono intrapresi con questo spirito ma dovete soprattutto parlare e pensare onestamente. Quindi se qualcuno vi chiede come diventare un bravo maestro voi dovete dire: fai dell'antroposofia il tuo fondamento. Non dovete negare l'antroposofia, perchè è solo con questo mezzo che acquisite la vostra conoscenza dell'essere umano [1].
Alla cerimonia d'apertura della prima scuola Waldorf, Steiner descrisse l'educazione come la più grande forma d'arte, in cui sono gli esseri umani lo strumento artistico. Nel contempo Steiner vide l'arte dell'educazione come un rituale religioso di più alto ordine. Quando gli educatori insegnano in maniera vivente ed artistica, essi si impegnano nella più sacro degli sforzi.
Questa nuova scuola dovrebbe essere fondata per ciò che è necessario ora e nell'immediato futuro per lo sviluppo dell'umanità. E, in verità, tutto ciò che in sostanza fluisce da queste preoccupazioni nell'essere dell'insegnamento e nell'educazione forma un compito sacro tripartito.
In definitiva, che importanza hanno tutto l'ascoltarsi, la conoscenza di sé e il lavorare su di sé nella società umana se essi non confluiscono nel sacro dovere di insegnanti ed educatori al servizio della società, dovere che compiono risvegliando, crescendo i bambini! Tutto ciò che in definitiva possiamo sapere sull'umanità e sul mondo potrà essere fruttuoso solo se possiamo trasmetterlo in maniera vivente a coloro che formeranno il mondo sociale quando noi non saremo più presenti con il nostro lavoro fisico. Tutto ciò che portiamo in maniera artistica raggiungerà il suo apice solo se siamo in grado di farlo confluire nella più alta delle arti, nella quale i materiali non sono argilla e colori senza vita, ma esseri viventi, sebbene incompiuti, che noi, in una certa maniera, dovremmo completare artisticamente ed educativamente. E non è in fondo un compito alto, sacro, religioso, un compito divino-spirituale, il prendersi cura dell'educazione di ogni essere umano che viene al mondo, che appare nuovamente e rivela se stesso o se stessa? Questo servizio educativo non è forse un rituale religioso nel più alto senso del termine? Non devono tutti i nostri più sacri sforzi umani, precisamente quelli consacrati ai sentimenti religiosi, confluire sull'altare del servizio che compiamo nel cercare di continuare, nel bambino che si sviluppa, lo spirito divino che rivela la sua presenza negli esseri umani!
La scienza diviene viva!
L'arte diviene viva!
La religione diviene viva!
Questa è l'educazione.
Questo è l'insegnamento. [2]
Gli insegnanti Waldorf devono essere dei veri antroposofi. Una comprensione antroposofica della reincarnazione e del karma permetterà all'insegnante di sviluppare la corretta attitudine o stato d'animo per l'insegnamento. Inoltre, comprendere che un insegnante ed un allievo sono stati destinati ad essere insieme è essenziale affinchè l'insegnante possa sapere qual è la cosa giusta da fare quando si trova di fronte al bambino. Tale comprensione include il realizzare che se un insegnante sia o meno adatto per un gruppo di studenti, dipende più dalle sue relazioni pre-terrene, dalle sue connessioni animiche con essi, che dalle capacità tecniche o accademiche che può avere. Ciò che veramente è importante è come un dato insegnante era connesso con tali studenti nei mondi spirituali. Steiner sostenne che in futuro, gli insegnanti svilupperanno una specie di chiaroveggenza o di sensibilità profetica in relazione agli studenti. Oltre a cogliere i bisogni di ogni bambino individualmente, così come quelli dell'intera generazione, un insegnante deve anche ascoltare i messaggi che gli arrivano dai bambini che gli racconteranno di ciò che è loro accaduto nel mondo spirituale quando ancora erano là, dopo che l'insegnante si incarnò nella vita terrena.
Sarà importante che la questione del karma, o destino, venga tenuta in conto, specialmente per quanto riguarda l'educazione e i metodi di insegnamento. Le persone con cui il mio karma mi ha portato ad essere durante l'infanzia e la gioventù sono certamente importanti. E moltissimo dipende da questo, che nel nostro insegnamento siamo consapevoli che noi e gli allievi siamo stati riuniti. Vedete, molto dipende da una particolare qualità di mente e di attitudine...
Sapremo come comportarci se siamo costantemente consapevoli dell'idea di karma, ma dobbiamo avere una vera connessione interiore con questa. Se siamo particolarmente bravi ad insegnare qualcosa, o magari meno bravi, non è davvero così importante. Anche insegnanti totalmente inetti possono talvolta avere una grandissima influenza. Ora, in un'epoca di introspezione interiore di cui ho parlato, la questione dell'essere o meno il giusto insegnante o educatore dipende dal modo in cui eravamo connessi all'anima del bambino prima che entrambi – insegnante e bambino – fossimo nati. La sola differenza è che noi insegnanti veniamo al mondo qualche anno prima dei bambini. Prima di allora eravamo insieme a loro nel mondo dello spirito.
Da dove viene il desiderio di imitare, questa tendenza all'imitare? Siamo imitatori nei nostri primi anni perchè portiamo con noi la tendenza ad imitare dal mondo dello spirito. E chi preferiamo imitare? Colui che ci ha dato le nostre qualità nel mondo dello spirito, da cui abbiamo preso qualcosa quando eravamo in quel mondo, che sia in un particolare ambito o in un altro. L'anima del bambino era connessa all'anima del maestro prima di venire al mondo. La connessione era stretta, per cui l'essere fisico che vive successivamente nel mondo fisico deve semplicemente seguire questa linea.
Se non prendete ciò che sto dicendo semplicemente come una verità astratta ma fate che penetri completamente nella vostra anima, troverete che ha un'importanza grandiosa. Pensate solo allo stato d'animo veramente serio, alla profondità di sentimento che giungerebbe se, nel campo dell'educazione, le persone vivessero con l'idea: stai mostrando ora al bambino qualcosa che lui o lei hanno accettato da te nel mondo dello spirito prima della nascita. Pensate solo se fosse questo il vero impulso! E' molto più importante che tale stato d'animo, tale sentimento, siano richiamati, piuttosto che insegnare alle persone come si fa questo o quello. Il "come" seguirà se l'atmosfera è quella giusta tra insegnante ed allievo, e se gli insegnanti sono veramente consapevoli della grande opportunità che la vita ha dato loro. Sopratutto deve esserci questo stato d'animo veramente coscienzioso.
La relazione del maestro con l'allievo dev'essere in futuro qualcosa di analogo alla chiaroveggenza. Gli insegnanti potranno non esserne pienamente consapevoli, e potrebbe vivere solo istintivamente nelle loro anime, ma devono istintivamente, ad un livello vicino a quello della profezia, avere un quadro di ciò che vuole emergere dal bambino che dev'essere educato. Allora accadrà una cosa particolare, che oggi suonerebbe strana. Gli insegnanti del futuro sogneranno molto sui loro allievi, poichè le profezie indosseranno la veste dei sogni. Le immagini che [normalmente] vediamo nei nostri sogni appaiono solo perchè non siamo abituati a connettere i nostri sogni al futuro; li indossiamo come elementi ricordati dal passato come in una veste. Ma in realtà i sogni indicano sempre al futuro. Si, è vero che la vita interiore dovrà essere trasformata, specialmente in coloro che educano i giovani. Questo è l'aspetto più importante. Ovviamente, tutti sono più o meno coinvolti nell'educare i giovani, con solo poche eccezioni, e quindi dev'essere vero in senso più generale che dobbiamo comprendere le connessioni karmiche. Molto dipenderà dal fatto che questo diventi conoscenza comune. [3]
Come insegnanti Waldorf dobbiamo essere dei veri antroposofi, nel più profondo senso del termine, anche nella nostra vita interiore, e dobbiamo essere in grado di percepire la realtà di un'idea che è stata spesso espressa nei circoli antroposofici, e che è importante per noi, che è: Siamo discesi dai mondi spirituali al mondo fisico ad un certo momento, coloro che incontriamo oggi come bambini sono discesi successivamente, hanno continuato a vivere per un po' nel mondo spirituale dopo che noi eravamo già scesi nel mondo fisico. C'è qualcosa che scalda incredibilmente il cuore ed ispira l'anima nel guardare il bambino come un essere che ha portato giù qualcosa dal mondo spirituale che noi stessi non abbiamo esperito poichè siamo più anziani. Ogni bambino ci porta un messaggio dal mondo spirituale su cose che sono accadute dopo che noi l'abbiamo lasciato [4]
E' essenziale che gli educatori si relazionino all'arte dell'insegnamento con estrema reverenza. Dovrebbero educare gli studenti a partire dal fatto che i mondi spirituali hanno mandato delle conoscenze attraverso i bambini, non a partire da qualche ideale astratto. Gli ideali astratti non sono realtà. Al contrario, quando un maestro cerca di comprendere cosa sta cercando di manifestarsi attraverso l'anima appena incarnata e lo spirito del bambino, lui o lei stanno lavorando con la realtà, cioè, con il nucleo stesso dell'essere umano. Ogni bambino è un sacro arcano, che può rivelare come Dio crea nel mondo. E' il sacro compito del maestro riconoscere e nutrire ciò che il mondo spirituale ha inviato in ciascun bambino. E lo stato d'animo del maestro nell'assumere questo compito dev'essere permeato d'amore e ricolmo di spirito.
Il bambino ci viene affidato per essere educato e perchè gli si insegni. Se il nostro pensiero educativo è fondato sull'antroposofia, non ci rappresenteremo il bambino come qualcosa che dobbiamo aiutare a svilupparsi affinché si avvicini sempre di più a qualche ideale sociale umano, o qualsiasi cosa sia. Poichè questo ideale umano è una completa astrazione. E oggi un tale ideale umano è già diventato qualcosa che può assumere tante forme quante parti politiche, sociali o altro esistono. Gli ideali umani cambiano a seconda che uno creda al liberalismo, al conservatorismo o a qualche altro programma, e così il bambino viene lentamente condotto in una particolare direzione in modo da divenire ciò che è ritenuto essere giusto per l'umanità.
Questo non è un punto d'inizio per un maestro che voglia educare e insegnare sulle basi dell'antroposofia. Non fa delle sue opinioni degli "idoli". Perchè un quadro astratto dell'uomo, verso il quale il bambino andrebbe portato, è un idolo; non è in alcun modo una realtà. (La sola realtà che potrebbe esistere in questo ambito potrebbe essere al massimo se l'insegnante dovesse considerarsi come un ideale e dovesse dire che ogni bambino deve diventare come lui. Allora uno avrebbe per lo meno toccato una qualche realtà, ma l'assurdità di dire una cosa simile sarebbe subito ovvia.)
Davvero ciò che abbiamo di fronte in un bambino piccolo è un essere che non ha ancora cominciato la sua esistenza fisica, ma ha portato giù il suo spirito e la sua anima dai mondi pre-terreni, e si è immerso in un corpo fisico conferitogli dai suoi genitori ed antenati. Guardiamo questo bambino mentre giace davanti a noi nei primi giorni della sua vita, con fattezze indefinite e movimenti disorganizzati e non direzionati. Seguiamo giorno dopo giorno, settimana dopo settimana come le fattezze crescono sempre più definite e come esprimono ciò che sta lavorando in superficie dalla vita interiore dell'anima. Osserviamo come tutta la vita e i movimenti del bambino diventano più coerenti e direzionati, come qualcosa che è della natura dello spirito e dell'anima sta facendosi strada verso la superficie dalle più intime profondità del suo essere. Poi, pieni di venerazione e rispetto chiediamo: "Cos'è che si sta facendo strada verso la superficie?" e così con il cuore e con la mente siamo riportati al punto in cui egli come anima e spirito ha dimorato nel mondo animico-spirituale pre terreno da cui è disceso nel mondo fisico, e diciamo: "Piccolo bambino, ora che sei entrato attraverso la nascita nell'esistenza terrena sei fra gli esseri umani, ma prima eri tra gli esseri spirituali, divini." Ciò che una volta viveva tra gli esseri spirituali-divini è disceso per vivere tra gli uomini. Vediamo il divino reso manifesto nel bambino. Ci sentiamo come fossimo di fronte ad un altare. C'è, tuttavia, una differenza. Nelle comunità religiose si usa portare le poprie offerte sacrificali agli altari, così che queste offerte possano ascendere al mondo spirituale; ora ci sentiamo ergerci come di fronte ad un altare girato al contrario, ora il mondo spirituale permette alla grazia di scorrere verso il basso in forma di esseri divino-spirituali, così che questi esseri, che operano come messaggeri, possano rivelare ciò che è essenzialmente umano sull'altare della vita fisica. Scorgiamo in ogni bambino il rivelarsi delle leggi cosmiche di natura divino-spirituale, vediamo come Dio crea il mondo. Questo si rileva nel bambino nella sua forma più alta e significativa. Per questo ogni singolo bambino diventa per noi un arcano sacro, poichè ogni singolo bambino incarna questa grande domanda – non come dovrebbe essere educato affinchè si avvicini a qualche "idolo" che è stato escogitato – come dovremmo proseguire ciò che i mondi spirituali hanno inviato a noi nel mondo terreno? Impariamo a riconoscerci come aiutanti del mondo divino-spirituale e, soprattutto, impariamo a chiedere: quale potrebbe essere il risultato se ci approcciassimo all'educazione con questa attitudine mentale?
L'educazione nel suo vero senso procede solo da una tale attitudine. Ciò che importa è che dovremmo sviluppare la nostra educazione ed insegnamento sulla base di pensIeri come questi. La conoscenza dell'uomo si può ottenere solo se l'amore per l'umanità – in questo caso amore per il bambino – diviene la leva fondamentale del nostro lavoro. Se è così, allora la chiamata degli insegnanti diviene una chiamata sacerdotale, e l'educatore diviene il depositario di ciò che è la volontà degli dei di portare avanti nell'umanità.
Un'attitudine mentale così come l'ho descritta non può funzionare in maniera astratta, deve funzionare spiritualmente, tenendo sempre presente la pratica concreta. Tale attitudine, comunque, non può mai essere acquisita accettando teorie senza nesso reale e aliene alla vita, può essere conquistata se si ha il sentimento, la sensibilità per ogni espressione della vita, e può penetrare con amore in tutte le sue manifestazioni [5].
Se consideriamo l'immagine che ci da Steiner del maestro come un sacerdote che sta di fronte al bambino incarnato come davanti alla volontà del mondo spirituale all'altare della vita fisica, possiamo comprendere le tre regole d'oro dell'educazione che Steiner diede agli insegnanti della prima scuola Waldorf: siate grati perchè vi è stata data l'opportunità di insegnare ai bambini, sviluppate amore per l'arte dell'insegnamento e vivete con rispetto per la libertà di ogni bambino. Queste norme servono da guida e permettono agli insegnanti di sviluppare il giusto stato d'animo per insegnare ai bambini nei vari stadi del loro sviluppo: dalla nascita al cambio dei denti, dal cambio dei denti alla pubertà, e dalla pubertà all'età adulta. Queste regole d'oro aiuteranno ad assicurarsi che gli insegnanti non si sforzino solo di rendere gli studenti delle copie di loro stessi e che gli studenti possano entrare nella vita in piena libertà.
Il capitolo finale di ogni filosofia ... dovrebbe essere la gratitudine nei confronti delle potenze cosmiche. Questo sentimento è essenziale in un maestro, e dovrebbe essere istintivo in ogni persona a cui sia stata affidata la cura di un bambino. Perciò, di somma importanza è l'acquisire gratitudine per il fatto che un bambino ci sia stato dato in custodia dall'universo. C'è solo un atteggiamento nei confronti di un bambino che ci può dare il giusto impulso nell'educazione e nella cura, ed è l'atteggiamento religioso, niente di più e niente di meno... Più di ogni altra cosa dobbiamo sentirci religiosi nei confronti del bambino, poichè viene a noi dalle profondità dell'universo, come la più alta manifestazione della natura dell'universo, un portatore di messaggi su ciò che il mondo è. In questo stato d'animo risiede uno degli impulsi più importanti della tecnica educativa. La tecnica educativa è di natura diversa dalle tecniche rivolte a cose non spirituali. La tecnica educativa concerne essenzialmente un impulso religioso morale nell'insegnante o educatore...
Tuttavia oggi potremmo trovare qualcuno che reputa tragico il fatto di dover avere un sentimento religioso nei confronti di un bambino che magari si rivelerà essere un buono-a-nulla ... Potremmo provare un senso di tragicità quando riceviamo un bambino difficile come dono dai mondi spirituali, come manifestazione di ciò che è più alto. Ma dobbiamo vivere nonostante questi sentimenti, poichè questo stesso sentimento di tragicità ci aiuterà a superare le pietre e i dirupi dell'educazione. Se siamo in grado di sentire gratitudine anche per un bambino turbolento, e sentirne la difficoltà, e se possiamo elevarci fino a superare questo sentimento di tragicità saremo allora nella posizione per sentire la giusta gratitudine per il mondo divino; perchè dobbiamo imparare a percepire come anche ciò che è cattivo può essere qualcosa di divino – sebbene questa sia una questione molto complicata. La gratitudine deve permeare i maestri dei bambini per tutto il periodo fino al cambio dei denti dev'essere il loro stato d'animo fondamentale.
Poi giungiamo a quella parte dello sviluppo del bambino che si basa principalmente sul sistema ritmico, in cui, come abbiamo visto, dobbiamo lavorare artisticamente nell'educazione. Questo non potremo mai ottenerlo a meno che non uniamo all'atteggiamento religioso che abbiamo nei confronti del bambino, l'amore per la nostra attività educativa; dobbiamo colmare d'amore la nostra pratica educativa. Tra il cambio dei denti e la pubertà solo ciò che nasce dall'amore per il compito educativo stesso ha effetto sul bambino. Per quanto abile possa essere un insegnante, dobbiamo dirci: il bambino ci rivela nel corso della sua vita cose spirituali e divine infinitamente significative. Il nostro ruolo è quello di circondare d'amore l'azione spirituale che compiamo per il bambino nell'educazione. Perciò non ci devono essere pedagogie e didattiche di tipo puramente intellettuale, ma solo una guida che possa aiutare il maestro a portare avanti la sua educazione con amorevole entusiasmo.
In una scuola Waldorf ciò che un maestro è, è molto più importante di qualsiasi abilità tecnica egli possa aver acquisito in maniera intellettuale. La cosa importante è che il maestro dovrebbe essere in grado non solo di amare il bambino ma amare il metodo che usa, amare tutto il processo. Amare solo il bambino non è sufficiente per un insegnante. Amare insegnare, amare educare, e amarlo con obiettività – questo costituisce la base spirituale dell'educazione spirituale, morale e fisica. E se possiamo acquisire questo giusto amore per l'educazione, per l'insegnamento, dovremmo essere in grado di sviluppare il bambino fino all'età della pubertà in modo tale che a quell'età possiamo davvero consegnarlo alla libertà, al libero uso della sua intelligenza.
Se abbiamo ricevuto il bambino con religiosa venerazione, se lo abbiamo educato nell'amore fino all'età della pubertà, allora il giusto corso in seguito sarà quello di lasciar libero lo spirito del ragazzo, e di avere con lui rapporti in termini di uguaglianza. Miriamo ... non a toccare lo spirito, ma a farlo risvegliare. Quando il ragazzo raggiunge la pubertà otterremo al meglio il nostro scopo di dare al bambino la possibilità di usare in maniera libera le sue forze intellettuali e spirituali se rispettiamo lo spirito e ci diciamo: puoi rimuovere gli ostacoli dallo spirito, ostacoli fisici e anche, fino a un certo punto, ostacoli dell'anima. Ciò che lo spirito ha da imparare lo impara perché tu hai rimosso gli ostacoli. Se rimuoviamo gli ostacoli lo spirito si svilupperà a contatto con la vita stessa, anche in età molto giovane. La nostra giusta posizione come educatori è quella di essere coloro che rimuovono gli ostacoli.
Perciò dobbiamo vedere di non fare dei bambini delle copie di noi stessi, che non cerchiamo di perpetuare forzatamente e in maniera tirannica ciò che era in noi in coloro che nel naturale corso delle cose si sviluppano al di là di noi. Ogni bambino ad ogni età porta qualcosa di nuovo nel mondo dalle regioni divine, ed è il nostro compito come educatori il rimuovere gli ostacoli fisici e psichici dal cammino, rimuovere gli impedimenti affinché questo spirito possa entrare nella vita in piena libertà. Queste devono essere allora viste come le tre leggi d'oro dell'arte dell'educazione, leggi che devono pervadere tutto l'atteggiamento del maestro e tutto l'impulso del suo lavoro, leggi che devono essere abbracciate da tutto l'essere dell'insegnante, non prese come teoria: rispettosa gratitudine per il mondo nella persona del bambino che contempliamo ogni giorno, poiché il bambino rappresenta un problema inviatoci dai mondi divini, [in altre parole] gratitudine all'universo. Amore per ciò che dobbiamo fare con il bambino. Rispetto per la libertà del bambino – una libertà che non dobbiamo compromettere; perchè è a questa libertà che educhiamo il bambino, che possa stare nel mondo in libertà al nostro fianco [6].
Steiner descrisse ogni vera educazione come auto-educazione. Per questo, il compito principale di un insegnante è quello di lottare per creare le condizioni e fornire le opportunità in modo che l'allievo possa gradualmente divenire cosciente dell'Io del suo essere e iniziare una vita di auto-educazione. L'individualità dell'allievo deve nascere ed evolversi dalla libertà.
La cosa più importante per cui possiamo preparare un bambino è l'esperienza della libertà, nel momento giusto nella vita, attraverso la comprensione del proprio essere. La vera libertà è un'esperienza interiore e si sviluppa solo quando l'essere umano è visto un questa maniera. Come insegnante, io non posso tramandare la libertà ad un altro essere umano – ognuno deve sperimentarla individualmente. Ciò nonostante, io devo innestare qualcosa all'interno della persona – qualcosa di intatto poiché l'ho lasciato integro – da cui l'essere intatto di quella persona si sente attratto e dentro il quale potrebbe immergersi. Quando sono in grado di fare questo, ho compiuto qualcosa di meraviglioso. Ho educato nell'essere umano ciò che dev'essere educato. Con rispetto alla Divinità che è in ogni singolo essere umano, ho lasciato intatte quelle cose di cui solo il sé può farsi carico. Educo tutto nell'essere umano tranne ciò che appartiene al sé, e poi aspetto che questo si prenda cura di ciò che ho invocato. Io non tocco lo sviluppo dell'Io umano, ma preparo il terreno per il suo sviluppo, che avviene dopo la pubertà.
Se tento di educare in maniera intellettuale prima della pubertà – se porto concetti astratti o pronti all'uso, osservazioni attentamente delineate invece di immagini in movimento, viventi – sto violando l'essere umano e crudelmente maneggiando l'io interiore. Io educo veramente solo quando lascio l'Io intatto e aspetto finchè può cogliere ciò che ho preparato attraverso l'educazione. In questo modo, insieme al bambino, guardo al tempo in cui potrò dire: "Qui l'Io è nato in libertà. Ho solo preparato il terreno affinché l'Io potesse diventare cosciente del suo proprio essere." [7]
Per adempiere alle loro responsabilità sociali, è essenziale che gli insegnanti acquisiscano una comprensione scientifico-spirituale sia della natura umana sia dei problemi sociali del loro tempo. Inoltre, perchè gli studenti possano sviluppare una sensibilità sociale, è necessario che anche gli stessi insegnanti facciano lo sforzo di acquisirla. E' quindi importante che i programmi dei corsi di formazione per insegnanti aiutino i futuri insegnanti a sviluppare questa sensibilità e comprensione. In gioco non vi è solo la qualità dell'educazione ma anche il grado in cui un vero rinnovamento sociale può realizzarsi. Sostanzialmente, il rinnovamento sociale comincia nei corsi di formazione per insegnanti organizzati nel modo giusto, basati sull'antroposofia. L'antroposofia è fondamentale per una reale trasformazione sociale.
L'attuale condizione antisociale è il risultato di individui che entrano a far parte della società mancando di sensibilità sociale per via della mancanza di una corretta educazione. Individui socialmente sensibili possono svilupparsi solo in un sistema educativo condotto ed amministrato da altri individui che siano socialmente sensibili. Nessun progresso potrà essere fatto per risolvere la questioone sociale se non affrontiamo il problema dell'educazione e dello spirito come un aspetto essenziale. Una situazione antisociale non è semplicemente il risultato delle strutture economiche; è anche causata dal comportamento antisociale degli individui che sono attivi in tali strutture. E' antisociale permettere che i giovani vengano educati da persone che sono esse stesse divenute estranee alla realtà poichè la condotta e il contenuto del loro lavoro sono stati loro dettati dall'esterno [8].
Da ciò che ho detto prima avrete certamente compreso che la questione dell'educazione è la più importante questione che occupa oggi le persone. Devo enfatizzare il fatto che l'educazione è essenziale per i nostri problemi sociali. In seguito alla mia conferenza di una settimana fa circa la riforma e la trasformazione del sistema scolastico, capirete sicuramente che la questione più importante nell'educazione è quella della formazione degli insegnanti...
La questione scottante è, quindi, come possiamo cambiare la formazione degli insegnanti in futuro? Non è possibile alcun cambiamento a meno che l'insegnante non accetti la conoscenza della natura umana proveniente dalla scienza dello spirito. La relazione degli esseri umani con i mondi soprasensibili deve permeare completamente l'insegnante. Lui o lei dev'essere in grado di vedere nel bambino che cresce la prova che il bambino è entrato nella vita terrena dal mondo soprasensibile attraverso la nascita, rivestito di un corpo fisico. L'insegnante deve essere in grado di vedere che il bambino ha assunto dei compiti che l'insegnante deve assistere qui nel mondo fisico poichè non poteva portare avanti tali compiti nel periodo prima della rinascita.
L'insegnante deve sentire che lui o lei dovrebbe percepire ogni bambino come una domanda posta dal mondo soprasensibile al mondo percepibile con i sensi. Non si può porre tale domanda in maniera concreta ed esaustiva, cioè in relazione ad ogni singolo bambino, a meno che non si usi la conscenza della scienza dello spirito circa la natura dell'essere umano...
Il problema dell'educazione è in realtà un problema di formazione degli insegnanti. Finchè non ci rendiamo conto di ciò, non siamo al punto in cui possa accadere qualcosa di fruttuoso...
Nelle mie considerazioni di oggi volevo mostrarvi come la scienza dello spirito debba permeare tutto. Non possiamo risolvere i grandi problemi sociali del presente senza la scienza dello spirito [9].
Al giorno d'oggi, la vera natura del bambino, è profondamente nascosta. Un insegnante deve sviluppare capacità intuitive e profetiche per percepire l'essere che è profondamente nascosto nel bambino, sia in termini di capacità che di intenzioni. In futuro, l'acquisizione di tali capacità da parte degli insegnanti sarà un requisito necessario per diplomarsi in un corso di formazione per insegnanti Waldorf. Fondamentalmente, queste capacità intuitive e profetiche sono più importanti per i bambini che non la conoscenza accumulata o la competenza in qualsiasi ambito accademico.
I bambini che nascono oggi – dobbiamo considerarli secondo la conoscenza che la forma esteriore sta scomparendo e dividendosi, come ho mostrato in questi giorni. Ma nel profondo vi è il vero essere umano. Questo non giunge più ad espressione esteriore come avveniva fino al quindicesimo secolo. Dovremo abituarci sempre di più al pensiero che, specialmente nel caso dei bambini, l'essere umano interiore non può rivelarsi pienamente dalla maniera in cui le persone si presentano, e nemmeno dalla maniera in cui pensano o dai gesti che fanno. Per molti aspetti questi bambini sono qualcosa di piuttosto diverso da ciò che si esprime esteriormente. Sappiamo anche di casi estremi. I bambini possono apparire come i peggiori dei monelli e tuttavia vi è così tanto di buono in loro che diverranno più tardi i più valenti esseri umani. Ma troverete anche bambini che sono molto bravi e per niente cattivi, che non si mettono mai il dito in bocca e non prendono in giro le persone. Studieranno bene, magari saranno bravi amministratori di banca un giorno, o bravi insegnanti secondo gli standard attuali e bravi avvocati. Ma – perdonate queste crude parole – non saranno brave persone, poichè non riescono ad ottenere l'armonia interiore tra loro stessi e il vero mondo attorno a loro. E' specialmente nel campo dell'educazione e della formazione che bisogna istituire il principio secondo cui le persone oggi sono molto diverse dentro da ciò che appaiono. Sarà perciò necessario in futuro, designare gli insegnanti in base a principi completamente diversi. Essere in grado di vedere qualcosa che è interiore e non si esprime all'esterno richiede una sorta di dono profetico. La valutazione dei futuri insegnanti deve quindi essere organizzata in modo tale che i candidati con doni intuitivi e profetici possano fare particolarmente bene. I candidati che non avranno tali doni non passeranno gli esami, per quanto grande sia la loro conoscenza.
L'ultima cosa che consideriamo oggi sono i doni profetici di coloro che diventeranno insegnanti.
Abbiamo ancora molto da fare per ciò che concerne molte delle cose che andranno fatte. Tuttavia il corso dell'evoluzione umana alla fine costringerà le persone ad accettare tali principi. Molti dei materialisti della nostra epoca, considereranno ovviamente assurdo dire che gli insegnanti dovranno essere dei profeti. Ma questo non durerà a lungo. L'umanità sarà costretta a riconoscere queste cose [10].
Così come non volle che gli insegnanti si basassero su alcun ideale astratto, Steiner enfatizzò anche il fatto che i futuri insegnanti fossero formati da istruttori che avessero avuto un'esperienza di insegnamento di classe relativamente recente. Voleva assicurare che gli insegnanti non venissero formati in maniera teorica o accademica ma a partire dalla reale esperienza pratica.
In futuro, le università chiameranno i maestri di scuola ad insegnare la pedagogia. E dopo che i maestri lo avranno fatto per un pò, torneranno nelle loro scuole ad insegnare ai bambini ed acquisire nuove esperienze per insegnare poi di nuovo la pedagogia [11].
Dovrebbe essere chiaro che una comprensione antroposofica dell'essere umano conduce ad una direzione completamente nuova nel rinnovamento educativo e sociale. Da un punto di vista individuale, questa comprensione porta l'insegnante a sviluppare delle nuove attitudini e facoltà animiche da poter applicare nell'arte dell'educazione. Lo sviluppo di queste qualità dev'essere una parte essenziale della formazione degli insegnanti in futuro.
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