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Sorgenti dello Spirito

Selezione da "The Social Mission of Waldorf Education" e "Wellsprings of the Spirit" di Gary Lamb



Capitolo IV
L'educazione gestita dal Governo come archetipo sorpassato

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(...). Grazie a questa sezione risulterà ancora più chiaro per quale motivo un'educazione gestita dal governo è oramai obsoleta e perchè l'educazione deve evolversi in un sistema indipendente separato dallo Stato.

Rudolf Steiner riconsce che fino ad un certo punto è stato giusto che lo Stato si sia preso la responsabilità dell'educazione dei bambini. Prima che lo Stato si prendesse la responsabilità dell'educazione, erano le varie religioni ad occuparsi dell'educazione pubblica. L'aspetto positivo della questione è che il trasferimento dell'educazione dalle varie fedi religiose allo Stato, ha permesso lo sviluppo dell'individualità umana senza le restrizioni dei dogmi religiosi. Steiner tuttavia sostiene che questo era indicato solo per una fase temporanea dell'evoluzione dell'educazione. E' ora necessario un nuovo passo evolutivo per permettere l'ulteriore sviluppo dell'essere umano verso la libertà. In conformità con i principi dell'organismo sociale tripartito, l'umanità ha raggiunto il momento nella sua evoluzione in cui l'intero campo dell'educazione dev'essere trasferito ad una sfera spirituale-culturale indipendente, con una sua propria amministrazione completamente separata sia dallo Stato sia dai dettami delle grandi lobby degli affari. L'attuale accettazione di un'educazione controllata dallo Stato come un accordo permanente rappresenta un serio problema sociale.

Sia l'educazione che la vita spirituale-culturale nel suo insieme, devono essere rese libere dagli attuali interessi politici ed economici in modo che possano generare forze etiche sufficienti per lo sviluppo di una nuova economia socialmente responsabile e di un sistema legale giusto. Altrimenti, il sistema educativo resta uno strumento per interessi particolari in competizione che vogliono utilizzare la vita culturale per aiutare a perpetuare i loro specifici bisogni e i loro obiettivi.

Steiner sostiene che la vita educativa necessita di diventare indipendente a tal punto che gli educatori attivi posseggono la massima responsabilità ed autorità in fatto di presa di decisioni in tutto il campo dell'educazione, incluse le facoltà di giurisprudenza e le scuole professionali. Nessuno al di fuori del campo educativo dovrebbe imporre agli insegnanti cosa fare da un punto di vista pedagogico.

Le tendenze antisociali dei nostri tempi sono emerse perchè le capacità sociali non sono state sufficientemente coltivate nel nostro sistema educativo. Questo risulta non solo dalle strutture antisociali ma anche dalle persone antisociali che in esse lavorano. Le persone hanno poca inclinazione a riconoscere qualcosa di essenziale: ciò che può essere stato una volta, in uno stadio precedente della storia umana, giusto ed appropriato, può diventare fuori luogo e sbagliato in uno stadio successivo.E' stato un passaggio necessario per lo sviluppo delle relazioni umane, sociali, che i circoli che nel Medioevo controllavano l' educazione e la cultura siano stati destituiti da questa funzione e che lo Stato abbia preso il controllo. Ma perpetuare questo è un serio errore sociale...

Nella cornice dello Stato, la vita culturale e sociale è cresciuta verso la libertà, ma essa non può diventare completamente libera all'interno di queste strutture. Deve diventare autonoma. Per sua stessa natura, la vita spirituale sta ora chiedendo di essere un arto completamente indipendente dell'organismo sociale. L'educazione, da cui emerge e si sviluppa tutta la vita spirituale e culturale, dev'essere amministrata dagli educatori , senza alcuna interferenza da parte della politica e dell' economia. Ogni insegnante dovrebbe avere il tempo non solo di insegnare ma di essere coinvolto nell'amministrazione della scuola. Sarebbe allora in grado di organizzare la gestione della sua scuola con la stessa cura che egli dà al suo effettivo insegnamento. Nessuno che non sia coinvolto nell'effettivo insegnamento dovrebbe dettare ciò che dovrebbe fare un insegnante - non il parlamento, nemmeno qualcuno che è stato un insegnante ma ora non lo è più. La reale esperienza dell'insegnamento dovrebbe fluire direttamente nella sua amministrazione. Ovviamente, non c'è neanche bisogno di dirlo, un tale sistema si poggia sui più alti livelli di competenza professionale ed oggettività.

Qualcuno potrebbe obiettare che anche una tale vita culturale e spirituale che si autogoverna non potrà evitare ogni insidia e sarà lungi dall'essere perfetta. Ma non chiediamo la perfezione. Tutto quello che ognuno di noi può fare è aspirare al meglio possibile. Le capacità in via di sviluppo di un bambino andranno veramente a servire la società solo se le persone che si occupano della sua educazione baseranno il loro giudizio su un punto di vista indipendente e puramente educativo. Quanto si può aiutare il bambino in un modo o nell'altro è una decisione che può essere presa solo nell'ambito di una comunità culturale indipendente. E come implementare tali decisioni, anche questa è una questione che riguarda solo ed unicamente una tale comunità. Lo Stato e l'economia possono allora sperimentare una forza ed una vitalità che non è invece disponibile quando essi formano la vita culturale in base alla loro prospettiva.

Non solo, anche i piani di studio e la struttura dei centri di formazione che servono direttamente lo Stato o l'economia dovrebbero essere gestiti da coloro che amministrano la libera vita dello spirito. Le facoltà di legge e quelle commerciali, le scuole di agraria o professionali dovrebbero tutte essere formate e strutturate da una vita del pensiero che non sia confinata dalle pressioni economiche o politiche. E' probabile che questo libro [1] sollevi molte opposizioni, spacialmente nel caso in cui le conclusioni di una tale punto di vista siano dedotte correttamente. Ma perchè le persone dovrebbero opporsi a un tale punto di vista? Per via di un pregiudizio inconscio, antisociale, che gli educatori non sono persone pratiche, separati dalla vita reale. Come potrebbero mai essere in grado di organizzarsi per conto loro e assolvere correttamente le necessità pratiche? Questa organizzazione deve per forza coinvolgere altri, persone con senso pratico, e allora gli educatori potranno fare il loro lavoro. Chiunque la pensi in questa maniera non vede che è proprio quando gli insegnanti non possono decidere per sè, o per i loro obiettivi più ampi o per i più piccoli dettagli della loro attività, che divengono poco pratici e lontani dalla realtà. Sebbene vengano caricati di molte linee guida da parte di persone "pratiche", non saranno in grado di educare bene e di preparare veramente per la vita coloro che vengono affidati alle loro cure. Le tendenze antisociali della nostra epoca sono emerse perchè la sensibilità sociale e la consapevolezza delle persone non vengono sviluppate attraverso l'educazione. La sensibilità sociale può venire sviluppata solo attraverso un tipo di educazione che sia guidata e governata da persone che sono esse stesse socialmente sensibili. Non risolveremo i problemi sociali del nostro tempo finchè non ci renderemo conto che la maniera in cui pensiamo all'educazione e alla vita culturale è una parte fondamentale dell'equazione. Le tendenze antisociali non sono solo create [e perpetuate] dalle strutture economiche, ma anche attraverso le persone che si comportano in modo antisociale all'interno di queste strutture. Ed è antisociale lasciare che i ragazzi siano educati da insegnanti che, poichè gli obiettivi e i contenuti della loro attività sono stati esteriormente ed artificialmente imposti loro, sono separati dalla realtà. [2]. Nel corso degli ultimi tre/quattro secoli, l'umanità ha formato una vita sociale – una vita di stato/dei diritti, una vita spirituale/culturale, una vita economica – che ha assunto una determinata configurazione. Questa vita sociale, in particolare il sistema educativo, resiste, potremmo dire, al rinnovamento delle nostre relazioni sociali, come ho così spesso ribadito di recente. Negli ultimi tre/ quattro secoli il sistema educativo è diventato così completamente dipendente dallo Stato che potremmo dire che è, in modo piuttosto particolare, una parte dello Stato. Ora, questo lo possiamo dire fino a un certo punto – comunque molto limitato – le istituzioni educative a cui le persone si sono abituate erano un tempo appropriate alla conformazione degli Stati del mondo civilizzato.Ma quello a cui ora aspiriamo, è la trasformazione dell'attuale conformazione sociale. La comprensione che deve formare le basi per la futura vita sociale richiede che il sistema educativo non rimanga nella stessa relazione con lo Stato che ha avuto finora. Perchè se ci battiamo per una forma sociale di vita economica, la necessità di sollevare la vita culturale dall'influenza della politica e dell'economia sarà delle più urgenti.Questo vale in particolare per l'amministrazione del sistema educativo. Le persone hanno sentito questo bisogno da molto tempo. Ma tutte le aspirazioni pedagogiche nel passato più recente, e in particolare nel presente, hanno qualcosa di oppressivo, qualcosa che a mala pena considera il punto di vista generale della vita culturale. Tutto questo si è verificato attraverso la maniera particolare con cui gli ufficiali del governo nel più recente passato, e specialmente nel presente, si sono pubblicamente rivolti a queste aspirazioni pedagogiche[3].

In risposta ad alcuni insegnanti di scuole statali che sostenevano che non credevano facesse una grande differenza se la scolarizzazione avveniva all'interno o al di fuori della struttura dello Stato, Steiner ebbe a dire quanto segue:

Qualcuno ha anche detto che non ha importanza se la persona responsabile dello sviluppo di pensare, sentire e volere in un bambino lo fa all'interno o al di fuori della struttura dello Stato. Non riesco a capire come abbia fatto a sorgere questa domanda, addirittura due volte. La cosa importante è che non priviamo gli insegnanti della forza della loro personalità rinchiudendoli nei confini delle regolamentazioni governative. Dovete solo considerare cosa significa quando ciò che entra nella testa del bambino non scaturisce dal libero mondo dell'insegnante ma da regole, piani di studio e obiettivi determinati dallo Stato. Pensate a cosa significherebbe se l'educazione non sviluppasse pienamente il bambino, ma piuttosto lo rendesse una persona necessaria a servire lo Stato alla maniera e nel luogo che lo Stato ritiene utile[4].

Steiner suggerisce che poiché l'arte dell'educazione non è un compito politico ma piuttosto un compito spirituale, l'antroposofia ricopre un ruolo essenziale nel rendere gli insegnanti in grado di ricoprire le loro responsabilità nei confronti del mondo spirituale.

Il moderno sistema scolastico statale ha soppiantato di recente le vecchie scuole confessionali. E' stato buono e giusto che questo sia avvenuto. E tuttavia, quella che è stata una benedizione al tempo in cui lo Stato fece questo passo, smetterebbe di esserlo se l'educazione controllata dallo Stato dovesse diventare permanente; perchè in tal caso, inevitabilmente, l'educazione diverrebbe serva dello Stato. Lo Stato può formare teologi, avvocati, o altre professioni affinchè diventino i suoi servitori civili, ma se dev'essere garantita piena indipendenza alla vita spirituale, tutte le persone con capacità di insegnamento devono essere responsabili unicamente di fronte al mondo spirituale, a cui possono guardare alla luce della scienza dello spirito antroposoficamente orientata[5].


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Appendice B5. Capitolo
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Note:

[1] Si tratta di "Towards social renewal". Cfr. nota 1 della primo Capitolo La natura tripartita della vita sociale da "The Social Mission of Waldorf Education" [NdC.].

[2] Rudolf Steiner, "Towards social renewal". Dalla prefazione alla quarta edizione tedesca (1920), originariamente pubblicata in Germania nel 1919. Vedi nota precedente.

[3] Rudolf Steiner, "The Spirit of the Waldorf School". Conferenze tenute in occasione della fondazione della prima scuola Waldorf nel 1919 a Stoccarda. Hudson, NY: Anthroposophic Press, 1995, p. 9.

[4] Rudolf Steiner, "Nuova struttura dell'organismo sociale". Da una conferenza tenuta a Stoccarda il 19 giugno 1919 (OO330).

[5] Rudolf Steiner. "Metodi di educazione e istruzione su basi antroposofiche", Nove conferenze pubbliche tenute tra il 23 febbraio 1921 e il 16 settembre 1922 (OO304).