“Il movimento per la tripartizione sociale si batte per la completa separazione del sistema educativo dalle forme di governo e dalle attività produttive.”
Rudolf Steiner Da "La tripartizione dell'organismo sociale e la libertà dell'educazione" OO24[1]
Nel 1917, Otto von Lerchenfeld, un membro del Consiglio di Stato Bavarese, in Germania, angustiato a causa della Guerra Mondiale in corso, decise di chiedere a Rudolf Steiner la sua opinione su cosa sarebbe potuto servire per ristabilire l'ordine e creare una pace duratura. Von Lerchenfeld conosceva l'Antroposofia e sperava che potessero sorgere idee nuove da questa prospettiva spirituale così onnicomprensiva. E non fu deluso. In tre settimane Steiner delineò per von Lerchenfeld i suoi pensieri sulla Guerra Mondiale e cosa sarebbe stato necessario fare per evitare ulteriore violenza e sconvolgimenti sociali. Steiner sostenne che sia il capitalismo che il socialismo si basavano su idee superate che non tenevano in considerazione una visione completa della realtà. Né il capitalismo, basato sull'interesse personale e su un mercato impersonale, né il socialismo, che bloccava la creatività individuale e l'efficienza, potevano fornire le basi per una pace duratura.
Steiner descrisse in dettaglio a von Lerchenfeld come vi siano tre aspetti primari nella vita sociale: l'economia, l'aspetto giuridico-legale o la vita dei diritti, e la vita spirituale-culturale. Ognuna di queste sfere o settori, se organizzata nella giusta maniera, dovrebbe avere le sue basi, le sue dinamiche, il suo raggio d'azione, la sua funzione e perfino la sua amministrazione. I tre settori dovrebbero vedersi come di eguale importanza gli uni per gli altri, e ogni settore dovrebbe relazionarsi all'altro con modalità specifiche. Steiner sostenne che una delle cause primarie dei moderni sconvolgimenti sociali è il mischiarsi caotico dei tre settori in quello che lui chiama lo Stato unitario. L'esempio più significativo dell'inappropriata ingerenza di una sfera sull'altra ai nostri giorni è quello delle grandi aziende che utilizzano il loro potere economico per influenzare la creazione di leggi e regolamenti per perseguire i loro fini senza riguardo per i diritti umani o per l'ambiente. Un altro esempio è lo sforzo combinato delle grandi aziende e dello Stato per configurare e controllare l'educazione – che è una questione culturale - per i loro interessi.
Il corretto raggio d'azione della vita economica è la produzione, la distribuzione e il consumo di beni e servizi. Un'economia sana richiede iniziativa personale, efficienza e competenza tecnica. Steiner sostenne che le decisioni economiche non dovevano più essere lasciate a forze di mercato deregolamentate, come nel capitalismo, e nemmeno allo Stato, come nel socialismo, ma dovrebbero essere prese da associazioni economiche che includano i reali partecipanti all'economia di tutte e tre le aree: produzione, distribuzione e consumo. Sostenne che siamo ad un punto dell'evoluzione umana in cui l'economia deve essere coscienziosamente presa in mano da coloro che sono attivi in essa, operando a partire dai bisogni sociali, e dalla preoccupazione per gli altri piuttosto che per il proprio interesse personale. Questo approccio altruistico può essere chiamato fraternità o comunanza umana, basata sulla cooperazione e sulla collaborazione.
L'attività della sfera giuridica o legale, dovrebbe essere delimitata al riconoscimento e al sostegno dei diritti umani, compresi quelli legati alla sicurezza personale e alla protezione dell'ambiente. Qui è il principio di uguaglianza a dover prevalere nel processo decisionale. Il raggio d'azione di uno Stato, basato sulla democrazia[2] e sulla legge di maggioranza, dovrebbe essere limitato a quelle decisioni sulle quali ogni adulto competente è in grado di decidere ed attuare. Questo precluderebbe allo Stato di prendere decisioni legate ad interessi economici o riguardanti convinzioni personali come credo religioso, preferenze alimentari, e scelte mediche ed educative. In una vita sociale sana gli individui e le organizzazioni che dirigono le attività economiche e culturali prenderebbero come assodati i diritti democraticamente stabiliti. E' praticamente la prospettiva opposta rispetto a quella che ha preso piede oggi – in cui per esempio lo Stato prende per assodati gli interessi economici nel creare le leggi. La più grande manifestazione attuale di questo tipo di rovesciamento è esemplificata dal potere dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) di prevalere sulle leggi esistenti degli stati-nazione del mondo e delle loro relative comunità politiche, e perfino di influenzare o bloccare la creazione di nuove leggi.
Il settore spirituale-culturale include tutto ciò che è connesso all'educazione, allo sviluppo umano, incluse scienza, arte e religione. Questa sfera è intimamente connessa alla natura unica di ogni singolo individuo e a ciò che viene comunemente chiamato vita privata. Perciò la base fondamentale per la sfera spirituale-culturale può essere solo quella della libertà individuale. Secondo Steiner una vita culturale indipendente fornirebbe continuamente alle altre sfere forze creative e rinnovamento spirituale, cosa che non può fare se assoggettata ai dettami dell'economia e degli interessi politici desiderosi di mantenere lo status quo. L'area più significativa nel formare i valori della vita spirituale-culturale è l'intero campo dell'educazione, che da una prospettiva tripartita dovrebbe essere indipendente da influenze politiche ed economiche e allo stesso modo, come risaputo, anche la religione dovrebbe essere libera dal loro controllo.
La base di ognuna delle tre sfere – spirituale-culturale, politica ed economica – è rivelata dal motto della Rivoluzione francese: Libertà, Uguaglianza e Fraternità. In questa composizione tripartita, l'unità dell'organismo sociale si realizza attraverso ogni individuo, poiché ognuno vive in ogni momento in tutte e tre le sfere. Può anche realizzarsi attraverso rappresentanti provenienti da tutti e i tre settori che si incontrano per discutere e raggiungere intese su questioni di interesse comune, come l'educazione, in maniera simile a come fanno i capi di stato, che fanno accordi, firmano trattati etc.[3].
Sull'onda della spiegazione di Steiner a von Lerchenfeld circa la natura tripartita della vita sociale, vi furono numerosi sforzi da parte di entusiasti sostenitori per introdurre queste idee presso coloro che governavano l'Europa alla fine della Prima Guerra Mondiale. Steiner scrisse una relazione sulla triarticolazione che circolò presso importanti figure politiche. Furono redatte petizioni in supporto alle idee sociali delineate da Steiner esposte con grandi annunci nei più importanti quotidiani europei. Anche Steiner tenne conferenze diffusamente, a tutti i tipi di pubblico, dai pochi avventori delle locali taverne piene di fumo, ad alcune migliaia di lavoratori uniti in sindacato. Nel 1919 Steiner pubblicò il libro "I punti essenziali della questione sociale" (OO23) che divenne un bestseller in Germania. Fu presto tradotto in inglese e recensito con favore dal New York Times. Sfortunatamente a circa tre anni dalla guerra, quando le persone erano per lo meno aperte a considerare nuove idee sociali, le vecchie forme di pensiero prevalsero, e i tentativi di guadagnare un diffuso riconoscimento per la natura tripartita della vita sociale, cessarono. Steiner e i suoi sostenitori concentrarono allora i loro sforzi su progetti su più piccola scala come il Kommende Tag in Germania, l'impresa Futurum in Svizzera, la scuola Waldorf a Stoccarda, lo sforzo di creare un'Associazione Mondiale della Scuola, la rifondazione della Società Antroposofica, e le conferenze per gli economisti[4]. Steiner non smise mai di cercare di armonizzare le iniziative di cui era responsabile con la natura tripartita della vita sociale. Modificò la sua strategia su come, quando e dove introdurre queste idee in base alle capacità umane di coloro che erano coinvolti, e alle opportunità e alle sfide che si presentavano nella vita esteriore.
Poiché le principali dinamiche di un organismo sociale tripartito sono integrate fra loro e hanno a che fare con la composizione dell'intera vita sociale, non è possibile per una singola organizzazione manifestare tutti i principi di un organismo sociale tripartito o da tripartire.
Solo quando in una data regione geografica, un numero sufficiente di individui e di organizzazioni che lavorano nei tre settori della vita – culturale, politico ed economico – armonizzeranno le loro azioni in linea con i principi della triarticolazione, sarà possibile avere la cooperazione necessaria per dare il via ad un organismo sociale tripartito. Sebbene si possano vedere oggi numerose iniziative e movimenti validi che stanno prendendo piede, non si è ancora sviluppata la necessaria convergenza di sforzi per arrivare a poter far emergere un organismo tripartito. Questo tuttavia non significa che individui ed organizzazioni non debbano impegnarsi per comprendere i principi della tripartizione e armonizzare con essi le loro azioni per quanto possibile. L'evoluzione dell'umanità dipende proprio da questi sforzi, tutti i grandi movimenti sociali nascono da azioni individuali.
Siamo arrivati ad un punto di sviluppo in cui molti movimenti sociali sono maturati sino ad uno stadio significativo, ma spesso lavorano in maniera separata. Questi movimenti includono l'agricoltura sostenuta dalle comunità locali (community supported agriculture), i cibi biologici, i Community Land Trusts, le comunità sostenibili, il reddito minimo garantito, gli investimenti socialmente responsabili e la filantropia, il commercio equo e solidale, le comunità intenzionali, la medicina alternativa, l'educazione Waldorf, l'agricoltura biodinamica, la permacultura[5], e così via. E` assolutamente possibile che abbia luogo un grande balzo in avanti, come una controforza spirituale alle tendenze materialistiche, se gli attivisti dei vari movimenti si impegnassero coscientemente per approfondire il pensiero sociale di Steiner e utilizzarlo per sviluppare idee e strategie comuni.
Steiner fu uno dei primi ad elaborare in modo significativo la natura tripartita della vita sociale contemporanea. Ad ogni modo la vita sociale viene oggi comunemente presentata come divisa in tre grandi settori. Alcuni fra i più recenti sostenitori di una società divisa in tre settori sono l'ex senatore democratico del New Jersey Bill Bradley, David Korten, scrittore ed attivista anti-globalizzazione, Jean L. Cohen e Andrew Arato, professori ed autori di tendenza socialista del Massachusetts Institute of Technology. Questi pensatori aderiscono alla stessa descrizione di base della moderna tripartizione che consiste in economia di mercato, governo e società civile. Per ora, tuttavia, la loro descrizione ha poca correlazione con la prospettiva di Steiner nelle sue applicazioni sia teoriche sia pratiche, sebbene vi si possa riconoscere un comune sforzo per il miglioramento sociale. Il fatto che una descrizione tripartita della società sia diventata qualcosa di assodato rende, in un certo modo, giustizia alla concezione visionaria della vita sociale che Steiner ebbe[6].
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