Logo tripartizione   
 eventi   newsletter Newsletter!  contatti   cerca 
  
 Bibliografia 

 

Shaping Globalization Civil Society, Cultural Power and Threefolding



Capitolo primo
Tripartizione: il linguaggio di un nuovo mondo tripolare

IndietroAvanti


Tripartizione Sociale

Nel tempo attuale vi sono tre forze globali tese a dare direzione e forma qualitativa alla globalizzazione: i governi, le imprese e la società civile. Governi e imprese si sono contesi il potere globale fin dagli anni '80; la Battaglia di Seattle ed il fallimento dell'agenda WTO mostrano, assieme ad altri dati, che la società civile si è oramai aggiunta alle altre due, ponendosi come terza forza globale. L'emergere della società civile globale ha provocato un passaggio da un mondo uni-polare o bi-polare ad uno tri-polare. Dunque oggi noi vivamo in un mondo tri-polare dove le forze, le capacità e le risorse atte a cambiare il mondo stesso si trovano nelle mani di imprese, governi e società civile. In molti stati le città ed i paesi sono anch'essi caratterizzati da questa costellazione di forze. Tre poteri globali stanno ora determinando la comprensione ed il destino delle questioni sociali più urgenti.

La Tripartizione come nuovo linguaggio del mondo tri-polare

E' necessario acquisire familiarità con il nuovo panorama sociale del mondo tripolare nonché con le parole chiave del linguaggio parlato in tale nuovo mondo. La parola Tripartizione occupa un posto centrale in questo nuovo linguaggio, costituendo al contempo la chiave per la comprensione del nuovo panorama sociale con quanto ad esso connesso e conseguente. Il termine completa e getta luce su molti dei nuovi concetti nell'ambito del mondo tri-polare.

Ma in prima istanza occorre comprendere perché il nostro mondo è ora tri-polare. Abbiamo già evidenziato come ora si contrappongano tre diversi poteri istituzionali in seno alla società civile mondiale e globale. Ma c'è di più. L'emergere della società civile da anche luogo, che essa ne sia conscia o meno, alla nascita di una vita culturale come ambito autonomo in un più ampio contesto sociale.

In secondo luogo bisogna connettere le tre istituzioni ai rispettivi settori della società; dalle scienze sociali apprendiamo che nella vita sociale vi sono tre settori, o sottosistemi: sociale-culturale, politico ed economico. Le interazioni fra questi tre settori determinano la tipologia di società o di vita sociale che si andranno ad avere. La società sarà tanto più sana quanto più i tre settori si riconosceranno e si supporteranno vicendevolmente sviluppando le proprie iniziative con piena consapevolezza riguardo al potenziale impatto sugli altri settori. Ci troveremmo invece a vivere in una società malsana se un settore dominasse e cercasse di sottomettere gli altri. Per esempio in quella distruttiva forma di globalizzazione che siamo soliti designare come "d'elite" o "corporate" una sfera della società, quella economica, tende a dominare rispetto alle legittime competenze dei settori politico e culturale. Inoltre le istituzioni economiche e politiche, hanno in genere solo una vaga percezione e apprezzamento riguardo alla cultura e al relativo ruolo nella vita sociale.

Le imprese, come istituzioni, traggono forza dal loro agire, distruttivo o meno, nell'economia. Il loro habitat naturale è l'economia. I governi, come istituzioni, traggono il loro potere, leggitimo o meno, dalla vita politica. Vivono per loro natura nel regno della politica. Infine le istituzioni della società civile derivano la loro forza, meritata o no, dalla loro difesa ed articolazione della weltanshauung e dei valori della vita culturale. La cultura è il loro habitat naturale. Le imprese hanno potere economico, i governi hanno potere politico e le organizzazioni della società civile hanno potere culturale; nessuno detiene il monopolio del potere.

Questa è la ragione per cui ora noi possiamo dire che la società civile, i governi e le imprese costituiscono le tre istituzioni chiave della vita sociale. Ognuna di queste potenti istituzioni ha il potenziale per "rappresentare", nella propria specifica maniera, il settore della società nel quale si trova ad essere attiva; la società civile rappresente la cultura, i governi rappresentano la politica e le imprese rappresentano l'economia.

Le tre istituzioni potranno anche essere "poteri istituzionali in un mondo tri-polare", ma non sono necessariamente consapevoli rispetto a quali siano di fatto i settori sociali costituitivi di tale mondo. E non è neppure detto che i poteri istituzionali conoscano necessariamente i rispettivi settori sociali d'appartenenza ed affini. Potrebbero essere consci delle loro reciproche opposizioni senza per questo sapere se provengano da economia, politica o cultura.

Per esempio, se un attivista della società civile pensa che essa appartenga al settore politico, ci troviamo di fronte ad una consuetudine reminiscente dell'essere un "potere istituzionale" in un mondo tri-polare. La società civile, in questo caso, è appena cosciente del proprio potere ma per nulla rispetto al settore sociale di appartenenza. O peggio, nessuna delle tre potrebbe pensare che il settore culturale rivesta una qualche importanza, con la conseguenza che tutte preferirebbero l'appartenenza solamente al settore politico o economico.

Il termine istituzioni chiave della vita sociale, d'altro canto, implica che gli attori operanti entro di esse abbiano una idea chiara e definita riguardo a cosa siano i tre settori nonché a quale sia quello di competenza della propria istituzione; che le imprese, per esempio, siono consapevoli del fatto che i tre settori sociali sono economia, politica e cultura così come della loro stessa appartenenza al settore economico.

Ragionando in termini di successione temporale risulta normale che la società civile e le altre istituzioni siano dapprima consapevoli di essere poteri istituzionali in un mondo tri-polare; in un momento successivo lo diverranno anche in relazione al fatto di essere istituzioni chiave della vita sociale. Questo, come avremo modo di vedere, comporta una grande differenza nel processo di trasformazione ed evoluzione sociale, in generale, e per quanto riguarda la Tripartizione in particolare.

Tripartizione: una visione d'insieme

Genericamente parlando, per Tripartizione si intende l'autonoma interazione dei tre settori della società, tramite i suoi tre poteri istituzionali o le tre istituzioni chiave, volta alla ricerca o al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, inclusivo ed autentico. Di solito con il termine "sviluppo sostenibile" si suole indicare uno sviluppo economico con qualche sfumatura ambientalista, il che implicherebbe il quasi impossibile tentativo di implementare modelli economici neo-liberali che siano anche compatibili con politiche di tipo ambientalistico. Pur ammettendo che un tale approccio sia possibile, il suo successo sarebbe altamente improbabile per via dei difetti strutturali della teoria economica neo-liberista. Questa sintesi non è ancora sufficente ed è troppo limitata. Spesso gli interessi affaristici risultano dominanti rispetto ai discorsi convenzionali sullo "sviluppo sostenibile".

E' d'altronde vero che lo sviluppo sostenibile ed inclusivo ha come presupposto che vi siano tre istituzioni chiave che rappresentino i tre settori della società, e pertanto potenzialmente la vita sociale nella sua interezza, apportando ognuna le prospettive più appropriate a seconda del settore di appartenenza. Le imprese porteranno prospettive economiche, i governi prospettive politiche e la società civile porterà prospettive culturali, sociali, ecologiche, umane e spirituali. Ne consegue che lo sviluppo sostenibile ed inclusivo consti di sette dimensioni di sviluppo ed evoluzione: economica, politica, culturale, sociale, ecologica, umana e spirituale.

Due aspetti della Tripartizione: Processo e Sostanza

Dopo aver chiarificato l'idea generale della Tripartizione possiamo ora focalizzarci su di un importante aspetto ad essa attinente: la correlazione fra Tripartizione processo e Tripartizione sostanza. L'autonoma interazione fra le tre istituzioni (processo) costituisce un mezzo volto al raggiungimento di un genuino o inclusivo sviluppo sostenibile (sostanza). Nessun programma astratto (sostanza) può essere creato da una delle istituzioni della società. Nella Tripartizione i programmi concreti sonno creati attraverso il conflitto, il dialogo oppure in partnership, ossia per mezzo di processi attivi fra le tre istituzioni della società. Da tali processi deriveranno le misure concrete necessarie per raggiungere un sano ed inclusivo sviluppo sostenibile. La Tripartizione è innanzitutto un processo sociale, dal quale emerge la sostanza della Tripartizione stessa. In mancanza di un genuino processo di Tripartizione l'autentica sostanza della Tripartizione non ha modo di manifestarsi. Questa è la ragione per cui il termine Tripartizione è usato in senso attivo, a denotare un processo, una attività sociale e non un prodotto sociale fatto e finito.

Un processo di Tripartizione risulta essere completo ed autentico a fronte di una significativa e reale partecipazione da parte di tutte le tre istituzioni chiave della società, essendo ognuna di esse cosciente riguardo al settore sociale di appartenenza. Un processo che coinvolga una molteplicità di attori non è automaticamente connesso con la Tripartizione, perlomeno fino a quando non si abbia il coinvolgimento in esso di tutte e tre le istituzioni chiave. Potrebbe anche darsi il caso di un processo pluripartecipativo che coinvolga partecipanti appartenenti a diversi ambiti del medesimo settore. Neppure in questo caso ci troveremmo in presenza di un processo di Tripartizione dal momento che non tutte le tre istituzioni chiave risultano rappresentate.

Nella Tripartizione la sostanza è completa se sono presenti le differenti dimensioni dello sviluppo; come abbiamo visto le imprese portano la dimensione economica dello sviluppo ed i governi portano la dimensione politica, mentre la società civile porta le dimensioni culturale, sociale, ecologica, umana e spirituale. Ovviamente il raggiungimento di un pieno sviluppo di tutte le dimensioni non è un risultato ottenibile nel brevissimo periodo, ma esse vanno prese in considerazione in maniera consapevole nel processo e nella sostanza della Tripartizione.

Tripartizione: tipologie e tappe

La Tripartizione, come fino ad ora descritta, non può manifestarsi in maniera completa al momento del suo primo apparire nella vita sociale. Esistono diverse tipologie di Tripartizione nonché diverse tappe attraverso le quali un'autentica Tripartizione si trova a dover passare; come un essere umano essa passa attraverso infanzia, adolescenza ed età adulta con la conseguenza che le sue concrete manifestazioni possono variare nel tempo e nello spazio a seconda delle effettive condizioni della vita sociale. Seguendo la sopramenzionata analogia la Tripartizione avanzata (fase adulta) dovrà prima passare per due fasi anteriori: Tripartizione "de facto" (fase infantile) e Tripartizione cosciente (fase adolescenziale).

La Tripartizione "de facto" ha luogo allorché uno dei tre poteri istituzionali globali rivendica la propria autonomia e difende il proprio settore da invasioni reali o paventate da parte degli altri poteri e settori della società. Nella storia recente le iniziative di Tripartizione "de facto" sono partite esclusivamente dalla società civile. Nel decennio scorso la società civile ha dovuto difendere il settore culturale dalle crescenti tendenze totalitarie dei vari governi ed imprese. In ogni regione, paese o arena globale dove la società civile attesta con successo la propria autonomia la Tripartizione "de facto" ha modo di emergere. Nella Tripartizione "de facto" la società civile si trova ad agire in modalità critica quando non repulsiva. La battaglia di Seattle rappresenta uno dei miglior esempi di Tripartizione "de facto".

Sebbene la Tripartizione "de facto" possa non risultare perfetta, costituisce comunque un segno importante dell'emergere di concrete possibilità per la Tripartizione e per una gestione della situazione che sia in grado di volgere gli eventi in favore dei più nobili fini dell'umanità.

La Tripartizione cosciente si ha quando i tre poteri istituzionali riconoscono che la società ha tre settori e che essi sono le tre istituzioni chiave degli stessi. Nella Tripartizione cosciente le tre istituzioni chiave sono consapevoli di essere entrate in un processo sociale che mobilita le prospettive caratterizzanti, le forze, le risorse e le capacità dei settori culturale, politico ed economico della società. Le tre istituzioni chiave sanno che, nella Tripartizione cosciente, mettono i loro rispettivi talenti al servizio del raggiungimento di uno sviluppo sostenibile ed inclusivo, equilibrando gli imperativi di sviluppo economici, politici, culturali, sociali, ecologici, umani e spirituali. La sostanza della Tripartizione cosciente andrà sempre di più ad tenere conto delle sette dimensioni di sviluppo. Ferma restando l'importanza di politica ed economia si assisterà ad una sempre maggior inclusione di tematiche ecologiche, culturali, sociali, umane e spirituali nei dettagli programmatici relativi agli sforzi per uno sviluppo inclusivo e sostenibile.

Con la Tripartizione cosciente la società civile viene a trovarsi in una modalità di "critical engagement". La Philippine Agenda 21 costituisce un esempio pratico di Tripartizione cosciente applicata.

La Tripartizione avanzata si pone come la fase adulta della Tripartizione vista da una prospettiva di sviluppo evolutivo. Nella Tripartizione avanzata fiducia e rispetto reciproco sono stabiliti ed istituzionalizzati, mentre nella Tripartizione cosciente si tratta di elementi su cui bisogna lavorare in continuazione. Nella Tripartizione avanzata la sostanza dei differenti settori rappresentati dalle tre istituzioni chiave risulta così ben assimilata che nuove iniziative, sebbene radicali, cominciano a determinare in misura sempre crescente la sostanza del processo di Tripartizione.

Per esempio, nella Tripartizione cosciente, molti aspetti dell'economia neo-liberale risulteranno essere ancora attivamente presenti nei dibattiti sulla sua sostanza. Lo stesso varrà per molti approcci convenzionali alla questione del potere. Nella Tripartizione avanzata solo le reali ed empiriche scoperte dell'economia neo-liberale saranno trattenute, e saranno poste in un contesto economico di solidarietà o di economia associativa e non in uno di competizione economica. Pertanto il concetto di mercato aperto verrà trattenuto, ma prezzo e profitti come indicatori da prendere in considerazione nella formazione delle decisioni di politica economica perderanno la loro centralità. Piuttosto prezzi e profitti saranno tra i fattori presi in considerazione dalle associazioni economiche allorché si muoveranno per fare in modo che i bisogni umani ricevano adeguata soddisfazione dal sistema economico. Nella Tripartizione avanzata le questioni connesse ai vari processi sono ampiamente conosciute, implementate ed istituzionalizzate. Di conseguenza la Tripartizione avanzata si preoccupa di dare mobilità ai processi di Tripartizione in modo da elaborare ed implementare ulteriormente la sua sostanza stessa. Un elemento che indicherebbe l'ingresso in una fase di Tripartizione avanzata lo si avrebbe allorché per esempio uno stato rinunciasse al controllo sull'istruzione, che è di pertinenza del settore culturale. Un altro indicatore si avrebbe qualora le imprese interrompessero la mercificazione del lavoro ed i relativi discorsi relativi al "mercato del lavoro", come se le capacità lavorative degli esseri umani fossero prodotti inerti da comprare o vendere al mercato e soggette alla legge della domanda e offerta. Un ulteriore prova, molto difficile in effetti, verrebbe ad esistere allorquando la natura, terreni inclusi, non dovesse più essere mercificata all'interno del sistema economico; piuttosto, nella Tripartizione avanzata, la lungimirante visione delle cooperative agricole è compresa ed applicata su larga scala.

Nella Tripartizione avanzata, la società civile non è impegnata solamente in maniera critica. Il suo ruolo ed il suo compito è ampiamente riconosciuto ed istituzionalizzato. Pertanto il denaro proveniente dalle eccedenze economiche va direttamente sotto forma di dono e per diritto alla società civile; non proviene più da una arbitraria gentilezza delle istituzioni aziendali e imprenditoriali. Tanto le imprese quanto gli enti governativi comprendono ed apprezzano pienamente il ruolo della società civile nella formazione, tra le altre cose, del capitale sociale, umano ed ecologico che è così essenziale per la continua vitalità di entrambe.

Coesistenza delle tipologie di Tripartizione

Non c'è alcun conflitto insito fra le tre differenti tipologie di Tripartizione. La Tripartizione "de facto" è un compito essenziale per la società civile. Così come non c'è adolescente che non sia stato prima bambino, senza la Tripartizione "de facto" non può esistere la Tripartizione cosciente. Le istituzioni di governo ed economiche abbisognano spesso di essere spronate a liberare gli spazi culturali che tendono invece ad occupare. Tali poteri e istituzioni necessitano altrettanto spesso di essere svegliate da dimostrazioni da parte del potere culturale, per apprezzare la realtà della società civile e del settore culturale stesso.

Anche quando la Tripartizione cosciente ha preso avvio, la Tripartizione "de facto" risulta spesso ancora operante. Dal momento che le istituzioni sono composte da persone esistono cose come le abitudini istituzionali. E le abitudini istituzionali problematiche tendono spesso ad essere dure a morire, e necessitano di essere affrontate dall'attivismo della società civile. In maniera similare, una volta raggiunta la Tripartizione "de facto", è importante cercare di lavorare, laddove possibile, per il conseguimento della Tripartizione cosciente, dal momento che la Tripartizione "de facto", per quanto possa essere solidamente affermata, non è in grado di creare un mondo nuovo orientato verso uno sviluppo inclusivo e sostenibile. E' necessaria una genuina comprensione dell'esistenza di tre settori nella società e del fatto che nessuna delle tre istituzioni chiave possa dominare sulle altre. Questa comprensione risulta fondamentale per la Tripartizione cosciente e, conseguentemente, per il raggiungimento di uno sviluppo inclusivo e sostenibile; solo la Tripartizione cosciente ha il potere effettivo di dar forma ad una globalizzazione che non sia di elite e che vada verso una tale tipologia di sviluppo.

Di nuovo, il processo di maturazione è simile a quello di un bambino, che deve passare per la fase dell'adolescenza se non vuole rimanere in quella della fanciullezza; in caso contrario si manifesteranno diversi tipi di patologie psicologiche e il bambino non sarà in grado di maturare e diventare un adulto produttivo, creativo e amorevole.


Tabella 1. Caratteristiche dei diversi tipi di tripartizione
Caratteristiche De Facto Cosciente Avanzata
E' stabilita l'autonomia della cultura, consciamente o inconsciamente Si Si Si
Riconosce consapevolmente i 3 domini sociali No Si Si
Riconosce consapevolmente le 3 istituzioni chiave nei 3 domini sociali No Si Si
Comprende consapevolmente la sostanza dei tre domini sebbene non completamente armonizzati No Si Si
Modifica consapevolmente la sostanza dei tre domini attraverso un completo sviluppo sostenibile. La sostanza dei tre domini è definitivamente armonizzata No No Si


La Tripartizione e la creazione di un nuovo mondo

La Tripartizione è una via equilibrata volta a produrre benessere e integrità sociale. Essa si fa portatrice di un approccio integrale ed olistico al processo e alla sostanza dello sviluppo. Come processo sociale la Tripartizione può sia accrescere che armonizzare il conflitto fra le tre forze globali del mondo tri-polare. La qualità dell'interazione sociale delle tre forze globali, ora riconosciute come le tre istituzioni chiave della vita sociale, determinerà le direzioni della globalizzazione e se tale interazione sarà in grado di risolvere le questioni sociali al momento più urgenti nonché quelle che interesseranno le generazioni a venire.

(traduzione di Daniel)


IndietroAvanti
4. Prefazione6. Capitolo VIII
Indice