L'educazione indipendente, come qualsiasi altro tipo di educazione, dev'essere finanziata con un continuo flusso di denaro. La domanda logica che consegue è: come si può ottenere il denaro necessario per fare in modo che la scuola mantenga la sua libertà e nel contempo resti accessibile a studenti provenienti da ogni condizione economica?. Come abbiamo visto, Steiner tentò diverse modialità per sviluppare molteplici flussi di denaro provenienti dal settore privato per la prima scuola Waldorf. Aveva sperato che questo portasse, alla fine, ad un flusso di supporto costante, ma sembrava che il denaro non fosse mai abbastanza.
Era quindi invitabile che si sollevasse per l'educazione Waldorf la questione del supporto governativo alle scuole indipendenti. Nel 1917, due anni prima della fondazione della prima scuola Waldorf, l'Olanda emanò una legge che prevedeva il supporto finanziario governativo alle scuole private. Durante un momento di discussione a seguito di una conferenza del 1922, un insegnante interrogò Steiner circa l'idea di dare avvio ad una scuola Waldorf in Olanda con i sussidi del Governo. Steiner rifiutò l'idea sostenendo che una scuola sussidiata dallo Stato non sarebbe potuta rimanere libera dal controllo del Governo.
Interlocutore: Secondo la legge olandese è possibile fondare una scuola libera, se il governo valuta serie e gnuine le intenzioni che stanno dietro a tale impulso. Se noi in Olanda non fossimo in grado di raccogliere il capitale necessario per fondare una scuola Waldorf, sarebbe giusto da parte nostra accettare i sussidi dello Stato, visto che ci sarebbe permesso di organizzare il nostro piano di studi e le nostre lezioni secondo i principi Waldorf?
Rudolf Steiner: C'è una parte della domanda che non capisco e un'altra che mi lascia molto perplesso. Ciò che non riesco a capire è perchè in Olanda non si dovrebbe riuscire a raccogliere denaro sufficiente per una scuola realmente libera. Perdonami se sono un po' naif, ma non lo capisco. Perchè sono convinto che se c'è l'entusiasmo sufficiente, dovrebbe essere per lo meno possibile iniziare una simile scuola. Dopo tutto non è così tanto il denaro necessario per dare inizio ad una scuola.
L'altro punto che invece mi pare sospetto è che sia possibile gestire una scuola [libera] con l'aiuto dei sussidi statali. Perchè mi lascia molto in dubbio il fatto che il governo, se tira fuori dei soldi per una scuola del genere, non insista sul suo diritto ad ispezionarla. Perciò non posso credere che una scuola libera possa venire fondata con i sussidi statali che di per sè implicano la supervisione da parte di ispettori delle autorità del campo educativo[1].
Steiner riconobbe che poteva essere appropriato che per un certo periodo di tempo lo Stato si facesse carico dell'educazione al posto delle varie religioni per permettere un certo sviluppo della libertà degli uomini. Ma sostenne anche che perseverare in tale accordo poneva alla cultura umana una grave minaccia[2]. I principi democratici di uguaglianza e maggioranza non sono più adatti quando si tratta di educazione, dove dovrebbero invece regnare prospettive e scelte individuali. Steiner sostenne quindi che il supporto finanziario per l'educazione dovrebbe venire direttamente dall'economia attraverso individui e organizzazioni, e non essere deviato attraverso lo Stato, dove sarebbe soggetto alla legge di maggioranza (o peggio ancora, a gruppi con potenti interessi).
A questo punto si potrebbe anche pensare che se lo Stato, attraverso i suoi poteri coercitivi, non pagasse più gli insegnanti il necessario, sarebbe un bel problema per loro. Ma gli insegnanti dovrebbero appartenere ad una corporazione economica, simile ad altre corporazioni economiche. Oltre ad essere insegnanti essi sarebbero anche membri del terzo ramo dell'organismo sociale tripartito (il ramo economico) e riceverebbero salari dal sistema economico indipendente. L'organismo sociale tripartito avrà un corpo economico indipendente, così come avrà un ente giuridico indipendente che si occuperà in maniera democratica delle questioni legali. Similmente avrà anche un settore spirituale libero. Quello che oggi va nelle tasche degli insegnanti indirettamente attraverso le tasse, verrà, in futuro, direttamente dalla vita economica. A parte questo, una vita spirituale libera nutrirà la giusta atmosfera per le scuole e l'insegnamento[3].
Steiner raccontò di come una volta fu rimproverato per via della sua posizione da parte di una persona del pubblico che stava seguendo una delle sue conferenze. La persona aveva affermato che il povero popolo tedesco non si poteva permettere di finanziare l'educazione e che lo Stato era l'unica fonte che avrebbe potuto fornire la grande somma di denaro necessaria. In risposta, Steiner, fece notare che lo Stato non genera ricchezza. Quindi anche lo Stato avrebbe dovuto contare sull'economia della povera nazione come fonte di risorse.
Alla fine di una conferenza mi fu chiesto da un insegnante della scuola secondaria, somewhat in this wise: "Noi tedeschi saremo una nazione povera in futuro, ed ecco un uomo che vuole rendere la vita spirituale ed intellettuale indipendente; un popolo povero non può pagare per questo, non ci saranno soldi, per cui dovremo attingere dalla tesoreria nazionale e pagare l'educazione con le tasse. Cosa ne è allora dell'indipendenza? Come possiamo negare il diritto dello Stato ad ispezionare, quando lo Stato stesso è la fonte delle entrate?"
Potei solo rispondere che mi sembrava strano che l'insegnante credesse che quello che veniva preso dal Tesoro sotto forma di tasse fosse in qualche modo cresciuto lì e non sarebbe uscito in futuro dalle tasche della "povera nazione". Quello che mi colpisce di più è la mancanza di pensiero in ogni dove. Dobbiamo sviluppare un vero pensiero pratico che sia in grado di vedere i fatti della vita. Questo ci darà suggerimenti pratici che possono essere realizzati[4].
Sebbene fosse concorde sul fatto che ogni bambino avesse diritto a un'educazione, Steiner considerava la cosiddetta scuola libera da rette - pubblica o privata - come una bugia sociale. In realtà, alcune persone o gruppi devono aver accumulato del capitale per poter finanziare delle scuole sia privatamente che attraverso le tasse. In entrambi i casi, colui che detiene le risorse economiche controlla l'educazione.
Oggi si sente dappertutto l'appello per una scolarizzazione completamente gratuita. Questo cosa comporta realmente? L'appello dovrebbe essere invece: come possiamo ottenere una forma di socialismo in cui ognuno sia messo nella condizione di poter contribuire nella maniera giusta alle questioni educative? La scuola gratuita non è nient'altro che una bugia sociale, perchè dietro a questo si nasconde il fatto che o il valore del surplus si incanala nelle tasche di un ristretto gruppo di persone che poi a loro volta fondano una scuola e così facendo acquisiscono potere sugli altri, oppure insabbia la questioni agli occhi del pubblico in modo che non si rendano conto che tra il denaro che viene prelevato dai loro portafogli ce ne dev'essere che viene utilizzato per il mantenimento delle scuole. In tutto ciò che diciamo, perfino nella maniera in cui formiamo le frasi, dobbiamo coscientemente tendere verso la verità[5].
Dal punto di vista della triarticolazione, il diritto all'educazione significa che la famiglia abbia i mezzi finanziari per poter far educare i propri figli nella scuola o con il programma che essa sceglie. "Il capitale necessario dev'essere fornito (...) per l'educazione di coloro che non sono ancora produttivi. (...) l'educazione e il supporto di coloro che non sono in grado di lavorare è qualcosa che riguarda tutta l'umanità, e attraverso uno stato di diritto svincolato dall'economia, questo avverrà. (...)"[6] Come ci si può assicurare che ci siano risorse sufficienti per l'educazione di tutti i bambini senza che l'educazione sia soggetta al controllo esterno?
Steiner suggerì due strategie. Una è quella di regolare o aumentare il reddito di una persona qualora lui o lei avesse bambini in età scolare. Questo potrebbe essere introdotto ad un certo grado attraverso varie misure legali connesse alle leggi sui salari. Un'altra possibilità è che lo Stato richieda che una parte adeguata di denaro venga stanziata da parte dall'economia per l'educazione – per esempio attraverso fondi o fondazioni per l'educazione – e che determinasse anche chi avrebbe diritto ad accedere a questi fondi (stabilendo i limiti d'età degli studenti e i requisiti di reddito delle famiglie, ad esempio). Il punto è che il denaro non passi attraverso il governo, ma che lo Stato assicuri che risorse sufficienti siano disponibili per coloro a cui necessitano. Sebbene sia evidente che siamo molto lontanti da questo tipo di intese, ci sono movimenti sociali in armonia con queste idee che potrebbero rafforzarsi, come i programmi con voucher finanziati privatamente e il movimento per il salario di sussistenza garantito.
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