Coloro che si avvicinano per la prima volta ad una scuola Waldorf si trovano spesso confusi di fronte alla struttura amministrativa di queste scuole. Normalmente, non vi è un'autorità facilmente individuabile che dirige, non c'è un preside come nelle scuole pubbliche, e non c'è nemmeno un direttore o una direttrice come nelle tradizionali scuole indipendenti. Piuttosto, i nuovi arrivati si troveranno di fronte a titoli e spiegazioni di posizioni di direzione e sistemi di amministrazione in termini di commissioni autorizzate, coordinatori, facilitatori, responsabili del corpo insegnante e collegio degli insegnanti o consiglio degli insegnanti. Prima di dare un descrizione di quella che Rudolf Steiner chiamò una “repubblica di insegnanti”, che è la base di questa inusuale divisione del lavoro e delle funzioni amministrative, spiegheremo la ragione di questo approccio.
Di seguito riportiamo cinque citazioni di Rudolf Steiner provenienti da varie fonti scritte e conferenze. Le riportiamo per fare sì che il lettore possa comprendere a fondo il contesto in cui Steiner parlò sempre dell'amministrazione della scuola. Il materiale riportato, sebbene a tratti un po' ripetitivo, contiene tuttavia delle sottigliezze e sfumature utili per comprendere pienamente il contesto e l'importanza del principio di autogestione per una scuola indipendente. La ripetizione di alcuni pensieri qui espressi dimostra inoltre come essi siano fondamentali e non idee isolate. Le indicazioni di Steiner per una scuola gestita dai maestri, autoamministrata come una repubblica, non hanno senso se non vengono comprese in relazione alla battaglia per la libertà educativa. I lettori potranno farsi una buona idea della missione sociale dell'educazione Waldorf contemplando in maniera meditativa l'insieme di queste affermazioni:
La natura che ha assunto la vita spirituale [culturale] richiede che essa costituisca un membro completamente autonomo dell'organismo sociale. L'amministrazione dell'educazione, da cui tutta la cultura si sviluppa, dev'essere affidata agli educatori. Considerazioni economiche e politiche dovrebbero essere completamente escluse da questa amministrazione. Ogni maestro dovrebbe organizzare il suo tempo in modo da poter essere contemporaneamente maestro e anche amministratore nel suo campo. Dovrebbe essere a casa a dedicarsi a questioni amministrative tanto quanto è in classe. Nessuno che non sia direttamente impegnato nel processo educativo dovrebbe prendere decisioni al riguardo. Nessun parlamento, nessun congresso, e nemmeno alcun individuo che magari è stato un tempo un educatore deve aver niente da dire. Ciò che viene sperimentato nel processo educativo fluirebbe allora naturalmente nell'amministrazione.[1]
[L'organismo] tripartito si batte per realizzare una vita indipendente del pensiero, specialmente in (...) tutto ciò che riguarda l'educazione e il modo di dare istruzione, e cioè, lo Stato non dovrebbe più determinare le materie e la maniera di insegnare. Solo coloro che davvero sono insegnanti, impegnati in pratica nell'educazione, dovrebbero essere i suoi amministratori. Questo significa che dalla classe più bassa .. fino al livello più alto di educazione, l'insegnante dovrebbe essere indipendente da qualsiasi autorità politica o economica per quanto concerne le materie e la maniera di insegnare. Questa è una naturale conseguenza di un sentimento per ciò che è appropriato alla vita del pensiero in un corpo culturale indipendente. Il singolo [insegnante] ha solo bisogno di passare molto tempo impartendo istruzioni e questo gli lascerà tempo per collaborare nel lavoro dell'educazione nel suo insieme e nella sfera della vita spirituale e culturale.[2]
Il movimento per la triarticolazione dell'organismo sociale si batte per la completa separazione del sistema educativo dal governo e dall'industria. Il posto e la funzione degli educatori all'interno della società dovrebbe dipendere unicamente dall'autorità di coloro che sono direttamente impegnati in questa attività. L'amministrazione delle istituzioni educative, l'organizzazione dei corsi di istruzione e i loro obiettivi dovrebbero essere interamente nelle mani di quelle persone che sono in prima persona simultaneamente o insegnanti o produttivamente impegnati nella vita culturale. In ognuno di questi casi, queste persone dovrebbero dividere il loro tempo tra l'effettivo insegnamento (o qualche altra forma di produttività culturale) e il controllo amministrativo del sistema educativo. Sarà allora evidente a chiunque sia in grado di giuducare con obiettività la vita culturale che la particolare vitalità ed energia dell'anima necessarie per organizzare e dirigere delle istituzioni educative accorrono solo in coloro che sono attivamente impegnati nell'insegnamento o in qualche sorta di creatività culturale.[3]
L'insegnamento pedagogico e didattico della scuola Waldorf dovrebbe ricevere il suo impulso da una vera comprensione scientifico spirituale delle persone. ...
Dobbiamo costruire tutta l'arte pedagogica sulla conoscenza dell'anima che è strettamente legata alla personalità del maestro. Questa personalità deve potersi esprimere liberamente nella creatività pedagogica. Questo, tuttavia, è possibile solo se l'intera l'amministrazione del sistema scolastico è autonoma, se insegnanti che praticano la professione si interfacciano per le questioni amministrative solo con altri insegnanti praticanti. Un educatore che non insegni effettivamente sarebbe fuori luogo nell'amministrazione della scuola quanto una persona priva di creatività lo sarebbe nel dare direttive ad artisti creativi. La natura dell'arte pedagogica richiede che il corpo insegnanti divida il suo tempo tra l'insegnamento e l'amministrazione della scuola. Lo spirito che si forma dall'attitudine di tutti i maestri uniti in una comunità educativa si realizza allora in pieno nell'amministrazione. In questa comunità, solo ciò che proviene dal riconoscimento, dalla comprensione dell'anima, avrà valore. Una tale comunità è possibile solo in un Organismo Sociale Tripartito, che ha una vita culturale libera accanto ad uno Stato democraticamente orientato e ad una vita economica indipendente. ... Una vita culturale che riceve le sue direttive dalla burocrazia politica o dalle forze della vita economica non può prendersi cura di una scuola il cui impulso deriva unicamente dal corpo insegnanti.[4]
Vi sarete forse chiesti che tipo di persone sarebbero buoni insegnanti in una scuola [Waldorf]. Sono persone le cui intere vite sono state plasmate dalla conoscenza spirituale di cui parlo. ...
Coloro che credono nello stile di vita antroposofico devono insistere per una vita culturale-spirituale indipendente. Questo rappresenta uno dei tre rami dell'[organismo] sociale tripartito. ... Una delle richieste che dev'essere fatta per la vita spirituale – qualcosa che non è per niente utopico e che potrebbe avere inizio in qualsiasi momento – è che a coloro che sono attivamente impegnati nella vita spirituale (e questo significa, soprattutto, coloro che sono impegnati nel suo ambito pubblico più importante, cioè, l'educazione) dovrebbero essere anche affidate le questioni amministrative, e questo in senso lato e onnicomprensivo.
Il numero di ore passate in classe – più le ore spese per altri impegni educativi- dovrebbero permettere agli insegnanti tempo sufficiente per incontri regolari, sia in piccoli gruppi che più grandi, per gestire le questioni amministrative. Tuttavia, solo insegnanti che effettivamente praticano– non ex insegnanti, che ora hanno una posizione nello stato o insegnanti in pensione – dovrebbero essere chiamati a prendersi cura di questo aspetto dell'educazione. Poiché ciò che dev'essere amministrato in ogni singola scuola – come in ogni istituzione appartenente alla vita spirituale-culturale – dovrebbe essere la semplice continuazione di ciò che è stato insegnato, di quello che forma il contenuto di ogni parola detta e di ogni compito svolto nella classe. Le regole e le regolamentazioni non devono venire imposte dall'esterno della scuola. Nella vita spirituale, l'autonomia, l'autogestione, è essenziale.[5]
Le idee fondamentali contenute nel brano e che da esso possiamo dedurre sono:
- I metodi di insegnamento steineriani nascono da una conoscenza scientifico-spirituale dell'essere umano, incluso l'aspetto animico-spirituale del bambino. Se ben considerata questa conoscenza diviene parte della personalità del maestro che deve essere in grado di lavorare liberamente e creativamente in relazione agli allievi. Questo può avvenire solo se le scuole non sono dirette dallo Stato per quanto riguarda contenuti e modalità di insegnamento. Perciò l'amministrazione della scuola, compreso il piano di studi, gli obiettivi e i criteri devono essere completamente sottratti al controllo dello Stato (si veda il Capitolo 16 per un'appropriata relazione dello Stato con la scuola).
- Il sistema educativo e il resto della vita culturale dovrebbero costituire un ramo indipendente della vita sociale con il suo proprio sistema amministrativo e gestionale. L'educazione è l'aspetto primario generatore di valore della cultura, da cui tutta la cultura – scienza, arte e religione – si evolve.
- L'amministrazione della scuola, come espresso qui, dovrebbe essere vista in maniera estesa e onnicomprensiva per includere tutto il sistema educativo a tutti i livelli da quelli del nido fino ai più alti di università e scuole commerciali. Quando parla di amministrazione Steiner non parla solo di singole scuole ma piuttosto dell'intero sistema educativo. Le indicazioni di Steiner sull'autogestione acquistano significato solo se viste nel contesto del movimento per l'educazione indipendente e dell'organismo sociale tripartito.
- Onde evitare la possibilità di un'interferenza esterna nel sistema educativo da parte delle forze politiche ed economiche, le decisioni amministrative dovrebbero venire prese solo da insegnanti attivi o da altre figure che lavorino in ambito culturale. Il carico di lavoro degli insegnanti dovrebbe permettere loro non solo di avere il tempo di partecipare all'amministrazione delle singole scuole ma anche all'amministrazione dell'intero sistema educativo e della vita culturale.
- L'amministrazione dovrebbe essere un'estensione e un riflesso di ciò che avviene e che emerge nella classe piuttosto che la vita della classe essere formata da un'amministrazione subordinata a forze politiche ed economiche.
- Gli insegnanti dovrebbero essere abili nelle questioni amministrative tanto quanto lo sono in classe. Una comunità di educatori emergerà dalle dinamiche di un'amministrazione del sistema educativo basata sulla comprensione e sul riconoscimento dell'anima. Questa comunità di educatori sovrintenderebbe gli obiettivi e i criteri dell'educazione.
In linea con i principi di libertà e responsabilità individuale, Steiner istituì quello che chiamò l'approccio repubblicano all'amministrazione. Egli descrisse questo approccio ai nuovi insegnanti appena prima dell'inizio della prima scuola Waldorf, come segue:
Vi sono due forze opposte che devono essere armonizzate durante il nostro lavoro. Da una parte dobbiamo sapere quali sono i nostri ideali [pedagogici e sociali], dall'altra parte dobbiamo essere sufficientemente flessibili per adattarci a cose che sono ben lontane dai nostri ideali. Il difficile compito di armonizzare queste due forze si pone di fronte ad ognuno di voi. E lo otterrete solo impiegando tutte le forze della vostra personalità. Ognuno di voi dovrà porre la sua intera personalità in questo, sin dall'inizio.
La scuola, quindi, avrà la sua propria amministrazione gestita su base repubblicana e non verrà amministrata dall'alto. Non dobbiamo appoggiarci e adagiarci tranquillamente agli ordini di un dirigente; dobbiamo essere una repubblica di insegnanti ed accendere in noi la forza che ci permetterà di adempire i nostri compiti con piena responsabilità. Ognuno di voi, in quanto individuo, deve essere pienamente responsabile.[6]
Ci sono due aspetti del moderno concetto di repubblica che sono importanti per una scuola Waldorf. Per prima cosa, tutti i membri sono considerati uguali e, secondo, l'organo che di fatto gestisce (i maestri responsabili nel caso di una scuola Waldorf) ha il potere di eleggere o di nominare dei rappresentanti che ricoprano specifici compiti per loro conto. Steiner voleva che gli insegnanti fossero insieme responsabili del processo decisionale e dell'esecuzione amministrativa delle decisioni con tutto il peso della loro personalità. Nelle attuali scuole Waldorf questo si traduce nella maggior parte dei casi in un sistema di amministrazione gestito dal corpo insegnante, da comitati scelti e amministratori nominati capeggiati da un consiglio o dal collegio degli insegnanti.
Senza entrare ora in dettaglio in quelle che sono le sfide e i problemi che spesso si verificano nelle scuole Waldorf che cercano di applicare un approccio repubblicano, dalla prospettiva di Steiner sull'amministrazione possiamo già dedurre quanto segue:
- Se gli insegnanti si devono sentire egualmente capaci nelle questioni amministrative e nell'insegnamento, in maniera ampia e onnicomprensiva, in armonia con gli ideali della triarticolazione sociale; bisognerebbe dare a queste tre aree – pedagogia, triarticolazione sociale, inclusa la libertà educativa, e amministrazione – uguale enfasi nei piani di studio dei corsi di formazione per insegnanti.
- Per fare in modo che gli insegnanti abbiano tempo da dedicare alle questioni amministrative, nelle scuole ci dovranno essere sufficienti fondi per poter mantenere il carico di lavoro ad un livello appropriato.
Nel capitolo successivo vedremo alcuni dei problemi più evidenti verificatisi nelle scuole Waldorf in ambito amministrativo.
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