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OO 337b - Idee sociali – realtà sociale – prassi sociale – Vol. II



COMUNICAZIONE
in chiusura dell'incontro
dei soci della Società Antroposofica
in occasione del primo corso universitario antroposofico

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Dornach, 10 ottobre 1920




Rudolf Steiner: In questo momento voglio dire solo un paio di parole, miei cari amici, davvero non ho motivo di parlare troppo alle assemblee generali dei soci o alle riunioni generali. Ci sono già state parecchie riunioni generali nel corso degli anni, finché il periodo bellico non l'ha reso impossibile, e in quelle riunioni generali ho detto qualcosa: in sostanza non se ne è mai tenuto conto. E poi sono state fatte delle proposte su che forma in realtà bisognasse dare alle cose e altro del genere. Così, in sostanza, proprio alle riunioni generali non sono molto motivato a parlare per tornare a dire cose che poi in realtà non vengono ascoltate. Però qui, adesso, vorrei dire solo un paio di parole per qualcosa di positivo. Infatti, vedete, non servirà a molto avere grandi piani; è bene avere grandi piani, ma si dovrebbero prima prendere in considerazione le cose più immediate. Adesso siamo qui insieme, e mi sembra che sia l'occasione migliore per fare qualcosa, finché stiamo insieme, in modo da non tornare ad allontanarci gli uni dagli altri senza che vengano fatte cose necessarie, positive. Per una buona volta, parliamo di qualcosa di positivo!

Prima di tutto vorrei richiamare l'attenzione su questo, miei cari amici: quando il movimento per la triarticolazione derivò, in modo assolutamente organico, dal movimento antroposofico, si fecero i conti col fatto che ora si sarebbe veramente collaborato con pochi di coloro che avrebbero dovuto collaborare in questo o quel settore, perché con la questione della triarticolazione veniva dato un impulso pratico. Una certa parte, ora, ha fatto tutto il lavoro per realizzare questo corso universitario qui a Dornach, e in sostanza il successo di questo corso universitario dipenderà dal fatto che in futuro noi, in quanto antroposofi, ci atteniamo un po' a quel che questi corsi universitari ci danno e che lo portiamo fuori nel mondo – questa sarà già una parte del lavoro. Ma forse (ci restano ancora otto giorni per questi corsi universitari) forse qui può succedere qualcosa che rimedierà alla situazione che ci ha dato una brutta delusione proprio in una determinata direzione, almeno per coloro che vogliono veramente lavorare. È quanto segue.

Vedete, miei cari amici, era veramente inteso in modo assolutamente serissimo, che il periodo in cui la cosiddetta pratica continuava sempre a rifiutare ciò che con la pratica dovrebbe collaborare doveva finalmente finire, per poter infine, una buona volta, andare avanti; si era tenuto conto del fatto che noi (in contrapposizione agli esperti) avremmo trovato delle vere persone pratiche provenienti proprio dal movimento antroposofico. Siamo insieme da quattordici giorni, e forse si sarebbe già potuta trovare l'occasione perché proprio in relazione al pensiero economico, al giusto pensiero economico, grazie alle persone pratiche che si trovano fra noi succedesse qualcosa. Però abbiamo avuto diversi lavori seminaristici. Non serve occuparci oltre del fatto che qui, naturalmente, ci siano stati dei piccoli deragliamenti, perché questo è semplicemente assolutamente necessario. Però, miei cari amici, quel che è successo grazie ad un collaboratore-pratico per far sì che avvenisse qualcosa di utile davanti al mondo, proprio nel senso del lavoro dei nostri corsi universitari, purtroppo finora ha dato come unico risultato che oggi si è subito di nuovo concretizzata una busta con questo pacco di domande, tutte riferite esclusivamente alla triarticolazione. Non so se nella giornata odierna, già tanto impegnata fino a sera, queste domande potranno almeno prender forma in una conferenza che, ora, si occupi del vero pensiero economico. Mi è stato detto che a volte sono state tenute, alle 7 del mattino o ad un'altra ora forse ancora più impossibile (non lo so) delle riunioni col motto di riunire una buona volta solo le persone pratiche escludendo i teorici, per poter parlare di qualcosa di più assennato – ve la passo solo come una chiacchiera, però mi è stato riferito così. Ora, egregi signori, sarebbe proprio importante che adesso che gli studenti sono arrivati qui veramente non se ne andassero via con l'impressione: “Qui si prendono tutti a testate, perché hanno opinioni diverse e non sono capaci di dire che cosa sia un'associazione e altro del genere”. Sarebbe molto più importante che le persone pratiche collaborassero veramente in senso antroposofico, in modo che davanti al mondo esterno noi ci presentassimo in modo da rendere chiaro che il nostro movimento è una forza reale. Vedete, questo è un compito positivo che forse nei prossimi otto giorni può ancora essere assolto, che le persone pratiche non si isolino perché ognuna di loro dice cose che l'altra non capisce; è importante che le persone pratiche con la loro pratica ci aiutino veramente un po'. Dobbiamo dunque cercare, con la Società, di presentarci al mondo così e di formare una forza tale per cui veramente si riuniscano anche le persone pratiche, per spiegare qualcosa del pensiero pratico-economico. Soltanto così le persone che sono venute oggi per imparare qualcosa potranno di fatto imparare veramente qualcosa. Che cosa ne sarà, del nostro impegno riguardo all'economia, se gli studenti se ne vanno via col sentimento: “Essi stessi non sanno proprio niente”? Dunque bisogna che nei prossimi otto giorni si verifichi un cambiamento radicale in questa direzione, per assolvere il nostro compito.

Con questo volevo cercare di introdurre una buona volta nel dibattito anche qualcosa di positivo.


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