Dornach, 13 settembre 1920 |
Congiunture e crisi economiche
Ernst Schaller tiene una conferenza su 'Congiunture e crisi economiche'. Alla fine di questa conferenza Rudolf Steiner risponde alle domande che sono state poste durante il dibattito:
Rudolf Steiner: Ecco, egregi convenuti, [il dottor Schaller] ha portato all'ordine del giorno una questione di primaria importanza. Basandosi su aspetti economici precisissimi, egli ha indicato come la vita economica debba essere risanata per mezzo della triarticolazione dell'organismo sociale. E vorrei dire che veramente considero questo punto di vista generale del dottor Schaller la cosa più importante di questa sera. Ho spesso accennato al fatto che proprio quando si osserveranno i singoli fenomeni reali (sia nella vita economica, sia in un altro settore della vita sociale), si vedrà quale sia la reale importanza di questa triarticolazione per il risanamento della vita umana. Al giorno d'oggi ci sono delle persone che, basandosi su quell'educazione e su quelle abitudini di pensiero che sono andate consolidandosi negli ultimi anni, hanno definito I punti essenziali 'un libro utopistico'. A questo riguardo possiamo solo dire che quello che si manifesta in un giudizio del genere è appunto solo un modo di pensare assolutamente dilettantesco, di corte vedute, non pratico. E perciò sarebbe già di grandissima importanza che oggi le persone si impegnassero sempre più [a trattare] soprattutto le questioni economiche (che ecco, per la gran parte delle persone vanno veramente spiegate, perché nelle cerchie più vaste della popolazione la vita economica è troppo poco conosciuta) nel modo in cui lo ha fatto oggi il dottor Schaller, che ora si impegnassero a prendere le cose per quello che sono realmente, e appunto a mostrare dal punto di vista specialistico che questa triarticolazione dell'organismo sociale è interamente pensata sulla base della vita pratica.
C'è ancora molto che non viene capito, di questa idea della triarticolazione dell'organismo sociale. Lo si vede per esempio da una domanda che è stata appunto letta qui e che vorrei ancora citare per introdurre quello che in realtà voglio dire. Per esempio è stato chiesto:
Perché si dovrebbero costituire delle associazioni solo nell'organismo triarticolato?
Nessuno ha mai affermato che le associazioni, anche le associazioni economiche, debbano o possano formarsi solo nell'organismo sociale triarticolato. Le associazioni sono sempre esistite; ovviamente le associazioni ci sono anche nello Stato unitario. Ma la questione è che nella triarticolazione prima viene triarticolato l'organismo sociale e poi la vita economica agirà per via associativa. Dunque quel che altrimenti della vita associativa si conosce finora, soprattutto della vita economica, e anche quel che dice Walther Rathenau sulle associazioni, non attesta altro che questo genere di cose economiche viene preso solo astrattamente. Prima di tutto: Rathenau è un astrazionista della peggiore specie, e quando si è socialisti da salotto astratto come Rathenau (questi astrazionisti prendono tutto astrattamente, anche le idee sociali) non si è nemmeno propensi [a concepire le cose secondo la realtà]; qui ci si limita solo a parlare, delle associazioni. Potrei citarvi anche altre persone che hanno parlato di associazioni. In questo senso per esempio possiamo citare un teologo del XIX secolo: Anton Günther. E così, naturalmente, di persone che parlano di associazioni se ne potrebbero trovare ovunque. In fin dei conti sono associazioni (per esempio nel settore delle scienze) anche le università. Questa fede nelle parole, questo battere sulle parole e questo fare deduzioni in base alle parole, è ciò da cui alla fine dobbiamo uscire, una buona volta. Dobbiamo afferrare le cose nella vita pratica, deve esserci chiaro che è necessario qualcos'altro. Se uno mostra in modo chiaro e precisamente delineato come si debba configurare la tripartizione dell'organismo sociale e poi mostra che le associazioni sono condizionate proprio dalla vita economica, mentre la vita spirituale e quella giuridica agiscono di per sé, senza tali associazioni, allora questa è una cosa diversa da quando si parla di associazioni per astrazioni nello stile di Walther Rathenau. Quanto poco astrattamente siano intesi questi Punti essenziali della questione sociale, quanto poco astratta sia ogni singola riga, lo si dovrebbe prima studiare, una buona volta. Allora quella teorizzazione che per esempio si esprime in questa domanda risulterà del tutto impossibile.
Ora se io considerassi la domanda che mi è stata posta mettendola in relazione alla conferenza del dottor Schaller, andremmo veramente troppo in là rispetto a quel che si può dire in un tempo così breve. Prima di tutto va detto che il dottor Schaller ha presentato in modo molto lodevole i diversi prospetti numerici che mostrano appunto come la curva economica che egli ha tracciato salga e scenda, come alle congiunture seguano crisi e come poi dopo le depressioni possano di nuovo presentarsi congiunture favorevoli ecc. Ora, in un certo modo, la cosa si può già descrivere come se, per così dire, la crisi originasse dalle congiunture favorevoli, quindi ne risultassero le depressioni e poi la cosa tornasse a riprendersi – come appunto ha descritto il dottor Schaller. Solo che, seguendo questi fili di causalità con troppa forza, si viene proprio strappati via da quello che è proprio il fondamento reale più profondo della cosa. Vedete, all'apparenza è come se si determinasse da sé che le crisi originino dalle congiunture favorevoli, che poi venga la depressione e poi di nuovo un'evoluzione ascendente e così via. All'apparenza è così perché dal primo terzo del XIX secolo, circa dal 1810, abbiamo una metamorfosi economica particolare per il fatto che il denaro, dunque il traffico monetario e il prestito di denaro e il credito ad esso connesso, è diventato l'elemento economico dominante, mentre prima, dunque prima del 1810, in realtà la vita economica era l'elemento dominante in relazione alla sua produzione. Studiando ciò che è avvenuto nel 1810 in relazione al traffico monetario, in relazione al credito, vediamo che la banconota, come se da questi numeri si potesse tracciare una curva del genere che per così dire scorre automaticamente, in realtà vale solo per questo periodo economico a partire dal 1810. Per periodi economici precedenti non la si potrebbe conservare. Ma anche per questo periodo economico è ben necessario che ci si occupi più dei fatti concreti durante un periodo congiunturale favorevole e durante un periodo di crisi che non di questo mero salire e scendere dei numeri.
E qui indico prima di tutto la crisi del 1907 (potrei anche scegliere un altro esempio); essa è straordinariamente interessante da studiare. È straordinariamente interessante studiare proprio questa crisi, perché in essa si può vedere come in sostanza le crisi in realtà (voglio dirlo in modo assolutamente estremo) vengono interamente create dalla volontà umana. Come ho detto, ciò sarebbe valido anche per altre cose del genere; non si riesce a giudicare i processi finanziari di questo genere senza studiare quelle feroci speculazioni sul rialzo da parte di alcuni magnati americani del capitale e il loro nesso col mercato del denaro in Europa. Qui è in questione il rialzo di un ben determinato tipo di azioni, e con esso una gigantesca voglia di acquisire queste azioni. In tal modo i magnati del capitale, che avevano fatto questi rialzi, si misero in condizione di attirare a sé il denaro e di rendere povere di denaro le persone che avrebbero realmente avuto bisogno del denaro. Questo salire a balzi dello sconto venne provocato in questo modo. Il dottor Schaller ha nominato lo sconto privato – credo che quella volta la banca del Reich tedesco sia salita fino al 7%. Dunque, fu addirittura un consorzio americano di magnati del denaro a lavorare ad un simile aumento dello sconto.
Ovviamente di fronte a tutte queste cose ce ne stanno poi delle altre. Ma non appena ci si occupa della pratica, non appena si considerano i dati di fatto, sono appunto questi singoli dati di fatto [che devono essere presi in considerazione], e anche gli altri fatti andrebbero nella stessa direzione. Non si può lavorare così [come questi magnati del capitale], se si sta nella pura vita economica e se il denaro con i crediti è per così dire pura espressione esteriore del circolo economico in quanto tale. Così come si lavorò in questi anni 1906, 1907, 1908, si può lavorare soltanto se da una parte scorre la vita economica e se dall'altra parte il mercato del denaro in quanto tale, i processi all'interno della circolazione del denaro, è emancipato. Ciò significa che col denaro e con i corrispondenti crediti, siano questi giacenti in azioni o obbligazioni o in qualcos'altro, si può fare una circolazione propria di mercato del denaro e del credito, che in un certo senso si muove [staccata dai reali processi economici].
Vedete, per questo motivo a poco a poco nasce la banconota, cioè affinché nella nostra vita economica diventino impossibili congiunture favorevoli parziali e crisi parziali; la banconota nasce come se potessero verificarsi solo congiunture generali e crisi generali. La premessa perché ciò avvenga è soprattutto che, per così dire, ci sia un medium generale [come il mercato del denaro in quanto tale] che non si occupi delle crisi nella vita economica [reale]. Nella vita economica [reale] la crisi viene regolata. È diverso, se immetto sul mercato stivali o se immetto sul mercato orologi o se fabbrico olio; è diverso. Quando si ha a che fare con merci, si ha a che fare con cose concrete; qui dalla produzione risultano congiunture. Ma quando si ha a che fare solo col denaro e coi crediti, qui non lo si prende in considerazione – nel denaro e nei crediti si specula e basta. Per generare ogni genere di congiunture artificiali, è appunto necessario che il mercato del denaro si sia emancipato dal restante mercato economico.
Queste naturalmente sono solo cose singole. Potrei continuare a parlare in questo modo per tutta la notte. Solo che, se vi trovate davanti proprio ad anni di crisi, potete sempre chiedervi: “Dove devo cercare l'immediata volontà economica che si impone così sul mercato del capitale?” Per certi versi è appunto giusto che tutta questa storia è in relazione col capitalismo, perché un simile andamento delle crisi è possibile solo se si può speculare con denaro e crediti, se si possono immettere nel mercato rispettivo denaro e crediti. Allo stesso modo potreste studiare l'anno 1912 e così via, trovereste ovunque anche lì determinati dati di fatto, fatti provocati dalla volontà di coloro che hanno qualcosa da dire sulla vita economica. Ma tali crisi generali o anche solo crisi molto diffuse non possono affatto essere provocate diversamente che dall'emancipazione del mercato del denaro.
Se assumo questi punti di vista è proprio perché ora, oggi, è proprio il momento in cui ci deve essere chiaro che non si tratta di fare teorie; non si tratta di farsi delle idee così in generale in base alla statistica di come una cosa segua all'altra. L'unica cosa feconda è veramente, in sostanza, solo guardare i fatti. E per capire la crisi che si è manifestata verso il 1907 è molto più importante studiare le macchinazioni di certi magnati del capitalismo, che rimanere in generiche categorie economiche. Poi vorrei ancora far notare che appunto non è del tutto giusto pensare che nel tempo più recente le congiunture parziali non abbiano alcun ruolo; nella vita economica vera e propria esse hanno un ruolo, ma il ruolo che hanno viene occultato dall'economia del capitale, anzi meglio dall'economia del denaro e del credito. Tutte queste questioni ecco (naturalmente da un punto di vista più generale, perché non si può sempre subito entrare nei dettagli) sono trattate nel loro contenuto nel mio scritto sulla natura del credito nel quarto quaderno del Futuro sociale[1].Di fatto si tratta sempre, specialmente in economia, di avere chiarezza sul fatto che solo occupandosi veramente della realtà si arriva ad una conoscenza, ad una conoscenza che sia socialmente feconda, che ci possa condurre fuori dalla gravissima crisi in cui ci troviamo – che è la crisi sociale – mentre appunto in realtà proprio negli ultimi decenni nell'economia politica in quanto scienza il fatto di teorizzare ha giocato un ruolo addirittura molto cattivo. In sostanza dall'economia politica universitaria non si ottiene molto per una reale comprensione della vita economica. Ma oggi è veramente giunto il tempo di guardare anche a ciò che dipende dalla volontà degli uomini. È certamente vero che le persone delle vaste masse si comportano nello stesso modo quando avvengono certi fenomeni tipici. E così succede che se si sono presentati i risultati, i risultati di una congiuntura favorevole per la vita degli uomini, arrivano i desideri; e da questi desideri gli uomini fanno qualcosa come le speculazioni di merci, e poi insorge la crisi – però essa ha origine nella volontà dell'uomo. E di nuovo, quando poi dopo un certo periodo ciò porta il denaro a prendere certe vie, allora può di nuovo seguire una riascesa – ma anche questa sempre a partire dalla volontà degli uomini.
Queste cose, congiunture favorevoli, crisi, depressioni ecc., se si studiano i dati di fatto, non si dimostrano nemmeno molto diverse, diciamo, dalle questioni della statistica dei suicidi. Se prendiamo un territorio sufficientemente grande, possiamo dire che in un certo numero di anni in questo territorio avviene una certa quantità di suicidi e che poi in un certo lasso di tempo la cosa si ripete. Nevvero, naturalmente questo non dimostra che ci sia una legge di natura per cui in un certo numero di anni debba avvenire un certo numero di suicidi, bensì dimostra solo che in alcuni anni in un determinato territorio avviene un certo numero di eventi che nella loro forma tipica continuano ad indurre le persone a suicidarsi. In conclusione la statistica più semplice che si può fare è quella di dire: se ad un cane si porge per cinque volte un pezzo di carne, esso lo azzanna per cinque volte; sotto l'influsso degli stessi fatti esso fa cinque volte la stessa cosa. Sotto l'influsso degli stessi fatti, che si ripetono, anche le persone fanno ovviamente la stessa cosa. Ma questo non determina che si possa estromettere l'uomo dal tutto; cioè, si devono fare i conti con quella che è la volontà umana. E se vi occupate de I Punti essenziali della questione sociale vedrete proprio che con questa materia difficilissima da trattare, la volontà umana, nella vita economica si fanno i conti, che se ne tiene conto e che proprio da questo punto di vista nei Punti essenziali va trovato qualcosa.
Ora, adesso vorrei citare qualcosa di completamente diverso; voglio introdurlo solo perché noi, ecco, qui abbiamo più o meno sempre lo stesso problema.
La volta scorsa[2] ho dovuto accennare al fatto che in un giornale pubblico c'era la sciocca affermazione sulla 'triarticolazione rubata'. Naturalmente il giornale che ha pubblicato la porcheria di articolo del signor curato Kully (intendo il Katholische Volksblatt) ha pubblicato anche questa spazzatura, questa pesantissima sporca menzogna. E perciò consiglio al maggior numero di persone possibile di leggere la brochure della signora Elisabeth Mathilde Metzdorff-Teschner pubblicata nel 1920. È soprattutto da questa brochure che derivano le porcherie del signor Rohm a Lorch, da questa brochure derivano tutte le scemenze. Vorrei scrivervi il titolo con maggiore esattezza: 3:5, 5:8 = 21:34. Il segreto per riuscire ad estinguere i debiti in breve tempo (3:5, 5:8 = 21:34). Il titolo «3:5 3 5:8 ecc.» vi farà un'impressione un po' mistica; la brochure nella sua totalità non è scritta meno misticamente di questo titolo; potete aprirla dove volete, da qualche parte, per esempio:
«Haeckel conclude il V capitolo della Soluzione degli enigmi cosmici con le parole: “Ho dato una motivazione esaustiva di tutta la filogenesi e la sua applicazione al sistema naturale degli organismi nei tre volumi della mia Filogenesi sistematica. La più acuta distinzione critica di 6 linee e 30 stadi principali della nostra filogenesi umana è contenuta nel mio volantino su 'La sequenza dei nostri antenati (Progonotopxis hominis)', Iena, 30 luglio 1908.”
I tentativi della lega di Frey, della triarticolazione antroposofica, presentano l'elaborazione fino al settimo livello come la nostra. Il loro regno culturale rimane appeso a Mammona, cui i loro profeti o capi non possono e non vogliono rinunciare.»
E continua così. Credete di essere arrivati direttamente in un manicomio e di sentire lì dentro le follie sconnesse di veri pazzi. Così, la brochure dichiara che in un rapporto di cosiddette proporzioni divine che hanno qualcosa a che fare (non si riesce a capire che cosa, perché tutta la brochure è idiota) che hanno qualcosa a che fare con il rapporto 3:5, 5:8, 21:34, il cervello umano debba essere scisso; ciò darebbe la possibilità di liberare l'intero popolo tedesco dal gigantesco carico di debiti. Allora sarebbe tutto a posto, allora tutti i debiti che ha il Reich tedesco sarebbero estinti. È dunque di fatto una totale follia. Di questa follia la 'nobile' signora afferma:
«L'ufficio stampa del Ministero della difesa di Monaco conosce giorno e anno in cui cade la nascita della triarticolazione morfologica: il 1917 (quindi prima dei "Punti essenziali della questione sociale" di Steiner), con un evento profondamente decisivo nella vita delle donne. La scienza dunque può confidare nelle date storiche. Già il 16 gennaio 1918 l'ufficio stampa ha autorizzato il rapporto che è stato affidato agli antroposofi il 20 aprile ed è stato restituito solo l'11 maggio.»
Ora, a quali antroposofi quella volta sia stata presentata la conferenza con 'l'evento decisivo per la vita delle donne' e con tutte le altre scempiaggini, non lo so; non so quali antroposofi siano stati così fortunati. Ora guardate questo scritto, questo esemplare di un 'evento stampa'; questo oggi figura nel mondo. A Lorch c'è un... in una conferenza pubblica l'ho chiamato 'maiale'... c'è dunque un maiale capace di leggere una cosa stampata e di fabbricarne l'articolo 'la triarticolazione rubata'. E qui in Svizzera di fatto si trovano delle persone che, sotto l'egida dei pastori di anime, ristampano questo genere di cose. Questi articoli vengono letti – questi sono i fatti. Le persone li leggono, e non sospettano nemmeno quale follia ci sia dietro. Ma ci sono uomini immorali a sufficienza che non aborriscono dal gettare sabbia negli occhi della gente in modo da pubblicare cose del genere per un pubblico che ovviamente non può controllarle, che non sa affatto quanto stupida sia la cosa. Al giorno d'oggi abbiamo spinto l'instupidimento della vita pubblica fino a questo grado; e il colmo dell'instupidimento è sotto l'egida dei pastori di anime. Questa è una cosa che di fatto dobbiamo trattare. È assolutamente una cosa che una buona volta bisognerebbe guardare.
E vi prego di prendere visione dell'elaborato. Fra l'altro qui dentro c'è anche la bella cosa che la signora in questione ha comunicato anche ad altre persone il suo segreto delle proporzioni divine, della 'triarticolazione'. Ella dice di essere stata compenetrata fino all'ultima fase dalla convinzione che l'estinzione dei debiti in breve tempo sia possibile grazie al 'regno della cultura morfologico (Stato-regno della cultura-Chiesa)'. Come ella stessa dice, ha mandato la conferenza anche 'ad altre persone', ma nessuno se ne è interessato – non riesco neanche ad immaginare come qui qualcuno dovrebbe destreggiarsi, al massimo come psichiatra. Dunque 'solo gli antroposofi' vi avrebbero reagito, ma ne avrebbero fatto una cosa totalmente diversa. E ora questa signora trova che questi antroposofi siano pur sempre un po' meglio degli altri, perché almeno hanno parlato della 'tripartizione', pensa. Adesso per questa signora, dunque per la signora Elisabeth Metzdorff-Teschner, almeno in questo modo è stata fatta pubblicità; dunque gli antroposofi almeno si sono prestati in questo modo a fare pubblicità a questa signora. Adesso sarebbe ancora necessaria solo la piccolezza che il popolo tedesco riconoscesse con una deliberazione popolare il 'regno culturale morfologico' – il riconoscimento con una deliberazione popolare, il che in realtà dovrebbe essere provocato dalla signora Metzdorff-Teschner. E sarebbe necessario proclamare pubblicamente dappertutto il principio 3:5, 5:8 = 21:34, che ella avrebbe scoperto; ella avrebbe così messo al mondo una specie di sezione aurea sociale. Nota bene ella accusa le persone che hanno scritto sulla sezione aurea anche di falsificazione, ossia di furto spirituale.
E ora, proprio grazie a questa brochure, arriva in pubblico anche uno strano documento, del quale altrimenti effettivamente quella volta non sarei affatto venuto a conoscenza. Infatti la signora si è rivolta, sembra, (è molto difficile da articolare) ad un medico di Monaco. Quest'uomo poi scrive di aver passato la lettera della signora ad un professore di monaco, e scrive poi in risposta a questa signora:
«Il signor professore mi ha passato il materiale speditogli contro Steiner per presa in visione e in risposta alla Sua lettera. Ora, però, io faccio proprio parte delle persone che non potrebbero incolpare né i gesuiti né gli ebrei del crollo tedesco, senza compiere un 'sacrificium intellectus'. (Noi Tedeschi siamo andati in malora da soli in una maniera propriamente tedesca).
E oltre a ciò – lo devo riconoscere sinceramente – io stesso sono membro della Società Antroposofica. (E lo sono da poco, dopo aver letto tutti gli scritti reperibili contro Steiner). Non ero all'oscuro di ciò che gli rinfaccia l'altrimenti da me stimato M. Seiling. Tra l'altro, io sono l'ultimo a voler del tutto scagionare Steiner. Egli evidenzia un grado piuttosto elevato di imperfezione umana. E tuttavia è un maestro cui io e persone migliori di me dobbiamo molto. - Questo non la lascerà soddisfatta, ma non posso dire di più.»
Dunque vedete, attraverso questa signora succedono cose assolutamente bizzarre.
Però vedete anche che il venerato clero, il clero cattolico dell'ambiente nostrano, non si lascia sfuggire tutte queste cose. Oggi le cose stanno così. Apprezzate solo una volta tutto l'impaludamento morale di questa situazione e poi riflettete se sia stata detta una parolina di troppo su una o l'altra delle cose che abbiamo detto spesso qui.
Dunque: Elisabeth Mathilde Metzdorff-Teschner, «3:5, 5:8 = 21:34. Il segreto per estinguere velocemente i debiti.» Vorrei ancora anche indicare che questa brochure nel 1920 è stata pubblicata nelle 'famose' edizioni di Sooden an der Werra.
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