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Sorgenti dello Spirito

Selezione da "The Social Mission of Waldorf Education" e "Wellsprings of the Spirit" di Gary Lamb



Capitolo XII
Libertà culturale e rinnovamento sociale

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Nell'elaborazione dell'organismo sociale tripartito di Steiner, la qualità delle relazioni tra una sfera e l'altra – culturale, politica o legale ed economica – è importante tanto quanto le dinamiche all'interno di ognuna di esse. La tendenza oggi è di vedere l'educazione, che è una parte del settore spirituale-culturale, come subordinata allo Stato e all'economia. Viene generalmente assunto che lo scopo dell'educazione sia quello di preparare i giovani a servire gli interessi e le richieste dell'ordine economico e politico esistente. Questo spesso si traduce in definitiva nel sostegno degli interessi acquisiti da potenti individui e gruppi all'interno di questo ordine esistente. Steiner rovescia questo orientamento, sostenendo che l'economia e lo Stato non sono separati dalla natura umana, ma sono anzi il risultato della natura umana. Per questo motivo, l'economia e la vita politica devono conformarsi alle esigenze della natura umana, e dovrebbero dipendere dalla vita spirituale, educazione compresa, per le forze creative rinnovatrici. Solo tali forze creative potranno incontrare le esigenze della società in futuro, esigenze che non si possono prevedere ora dal punto in cui siamo. E per essere creativamente in grado di andare incontro alle esigenze che incontreranno da adulti, i bambini devono essere in grado di svilupparsi senza impedimenti durante la loro educazione. Una simile educazione è possibile solo se l'intero sistema educativo è indipendente ed autogestito.

Esiste una relazione sana tra scuola e società solo quando la società viene costantemente nutrita dalle potenzialità nuove ed individuali delle persone la cui educazione ha permesso loro di svilupparsi in maniera libera. Questo può venire realizzato solo se le scuole e l'intero sistema educativo si basano sull'autogestione all'interno dell'organismo sociale. Il governo e l'economia devono ricevere persone educate dalla vita spirituale-culturale indipendente; non devono, tuttavia, avere il potere di prescrivere in base ai loro bisogni come questi esseri umani debbano essere educati. Ciò che una persona dovrebbe sapere ed essere in grado di fare in ogni fase della vita dev'essere deciso dalla natura umana stessa. Sia lo Stato che la vita economica dovranno conformarsi alle esigenze della natura umana. Non sta né allo Stato né alla vita economica dire: abbiamo bisogno di qualcuno di questo tipo per un certo impiego, e perciò esaminare le persone di cui abbiamo bisogno e fare soprattutto attenzione che conoscano e sappiano fare quel che vogliamo. Piuttosto, l'organo spirituale-culturale dell'organismo sociale dovrebbe, seguendo i dettami della sua amministrazione indipendente, portare coloro che sono adeguatamente dotati ad un certo livello di cultura, e lo Stato e la vita economica dovrebbero organizzarsi in base ai risultati del lavoro nella sfera spirituale-culturale[1].

Visto che la vita politica e quella economica non sono qualcosa di separato dala natura umana, ma piuttosto il risultato della natura umana stessa, non dobbiamo mai temere che una vita culturale veramente libera, basata sulle proprie fondamenta, produca persone ingenue. Al contrario, l'ingenuità risulta proprio quando viene permesso alle istituzioni governative ed economiche esistenti di conformare le questioni educative in base ai loro dettami. Poichè nello Stato e nella vita economica, occorre necessariamente adottare atteggiamenti che sono in accordo con l'ordine esistente. Lo sviluppo dell'essere umano in divenire necessita di venir guidato da un tipo di pensiero e sentimento completamente diverso.

Lo spirito libero in ogni anima dev'essere la guida della vita. Gli individui e gli interessi acquisiti non devono più governare il libero spirito umano. L'evoluzione non permetterà più che lo spirito umano venga soppresso. Perciò, se non creiamo uno spazio sociale dove possano nascere un sistema educativo ed una vita spirituale indipendente, ci stiamo preparando per il disagio sociale in futuro.

Se, allora, ci dev'essere un rinnovamento della nostra vita sociale, dobbiamo trovare la forza di introdurre un sistema educativo indipendente, autosufficiente. Se gli uomini non dovranno più "governare" i loro compagni nella vecchia maniera, dev'essere reso possibile ad ogni libero spirito in ogni anima umana, con tutta la forza possibile per le individualità umane di ogni epoca, di rendersi guida della vita. Lo spirito non permetterà di essere soppresso. Istituzioni che tentassero di governare la vita educativa solo dal punto di vista del sistema economico costituirebbero un tentativo di soppressione. Questo condurrebbe lo spirito libero a rivoltarsi continuamente dalle profondità delle sue stesse fondamenta naturali. Incessanti scosse all'intero edificio sociale sarebbero l'inevitabile conseguenza di qualsiasi sistema che cercasse di organizzare l'educazione allo stesso modo in cui controlla il processo di produzione[2].

L'insegnante ha bisogno di libertà per potersi concentrare su ogni singolo bambino e sulle capacità ed intenzioni latenti che in lui attendono di dispiegarsi. Se gli obiettivi educativi, gli standard dei piani di studio e le valutazioni sono forzate sugli insegnanti da interessi politici ed economici, sia l'abilità degli insegnanti di lavorare in modo efficace sia l'entusiasmo dei ragazzi per la scuola, saranno minati.

Si può fare il proprio lavoro da educatori, solo essendo in una relazione libera ed individuale con gli allievi a cui si insegna. Bisogna sapere che, per le linee guida del proprio lavoro, la persona dipende solo dalla conoscenza della natura umana, dai principi della vita sociale e cose di questo tipo; ma non dalle regolamentazioni e dalle leggi dettate da fuori. Se si desidera veramente trasformare l'attuale ordine della società in uno in cui le attitudini sociali prevalgano, allora non si deve aver paura di porre la vita spirituale-culturale (compresa la scuola e il sistema educativo) sotto il proprio controllo indipendente, poichè da un tale sistema libero e indipendente all'interno dell'organismo sociale uomini e donne avanzeranno con gioia e zelo per prendere parte attiva in tutta la sua vita. Dopo tutto, solo persone mancanti di questa gioia e di questo zelo possono uscire dalle scuole gestite dallo Stato e dal sistema economico; queste persone sentono come un cancro mortale i postumi di una dominazione a cui non sarebbero dovuti essere sottoposti prima che fossero cittadini pienamente coscienti e collaboratori dello Stato e del sistema economico. L'essere umano in divenire dovrebbe crescere con l'aiuto di educatori e maestri indipendenti dallo Stato e dal sistema economico, educatori che possano permettere alle facoltà individuali di svilupparsi liberamente poichè alle loro stesse è stato dato campo libero.[3]

Nel corso dell'evoluzione umana l'individualità è cresciuta in maniera sempre più forte. Le vecchie modalità istintive di coesione sociale – legami di sangue e raggruppamenti religiosi, per esempio – non funzionano più così bene. Questo sviluppo dell'ego individuale è accompagnato da uno sviluppo di forze antisociali. Di conseguenza, siamo chiamati a controbilanciare queste forze antisociali coltivando in piena consapevolezza forze sociali sempre più forti. Per realizzare ciò siamo chiamati ad organizzare le nostre istituzioni e le nostre comunità in modi che contrastino queste forze antisociali che si levano continuamente all'interno di esse come conseguenza della vita contemporanea.

La "questione sociale" non è qualcosa che è apparso improvvisamente in questa fase dell'evoluzione umana e che può essere risolta da pochi individui o da qualche ente parlamentare, e considerarsi risolta. E' una parte integrante della civiltà moderna che è arrivata per rimanere, e come tale dev'essere risolta in modo nuovo in ogni momento dello sviluppo storico del mondo. L'umanità è entrata ora in una fase in cui le istituzioni sociali producono costantemente tendenze antisociali. Queste tendenze devono essere ogni volta superate. Così come un organismo sazio sperimenta di nuovo la fame dopo un certo periodo di tempo, così l'organismo sociale passa dall'ordine al disordine. Un cibo che plachi la fame in modo permanente non esiste, così come non esiste una panacea sociale universale. Ciò non di meno, gli uomini possono entrare a far parte di comunità in cui siano in grado di dirigere continuamente le loro attività in una direzione sociale. Una tale comunità è il ramo spirituale autogestito dell'organismo sociale[4].

Tutto in questo capitolo mostra come un reale rinnovamento sociale dipenda dallo sviluppo della libertà culturale. Le scuole indipendenti sono i soggetti chiave per il rinnovamento in una vita culturale libera da cui emergeranno giovani adulti creativi per trasformare la società.


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Note:

[1] Rudolf Steiner, citazione tratta dall'articolo "La tripartizione dell'organismo sociale e la libertà dell'educazione" OO24 ("Articoli sulla triarticolazione dell'organismo sociale e sulla situazione del presente (1915-1921)") che non risulta essere stato ancora tradotto in italiano (fonte: Opera Omnia di Rudolf Steiner, pag.6). Il corrispondente titolo inglese (GA24) è "The Renewal of the Social Organism", Spring Valley, NY: Anthroposophic Press, 1985, p. 75. A collection of articles written in 1919 and 1920. From the essay "The Threefold Social Order and Educational Freedom" (4° essay). NdC

[2] Ibid., p. 76.

[3] Ibid., pp. 72–73.

[4] Rudolf Steiner. "Towards Social Renewal", London: Rudolf Steiner Press, 1977, p. 15-16.
Cfr. nota 1 Capitolo 1 N.d.C.